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Caso Cosentino. "Berlusconi ha preso atto della mia candidatura"

Ieri sera a palazzo Grazioli il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, ha avuto un incontro con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine del quale il politico di Casal di Principe resta fermo nell’intenzione di candidarsi alla carica di Governatore della Campania. 

Nicola Cosentino sembra non voler mollare l’investitura di candidato alla presidenza della regione Campania alle prossime consultazioni elettorali di marzo nelle liste del Pdl.
 
Il sottosegretario all’Economia è destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere, spiccato dalla Procura antimafia di Napoli, per concorso esterno in associazione mafiosa.
 
Il suo principale accusatore è un colletto bianco del clan dei casalesi, Gaetano Vassallo, il quale ha più volte dichiarato agli inquirenti partenopei la stretta relazione affaristico-mafiosa tra lo stesso Cosentino e il clan capeggiato dalle famiglie Schiavone/Bidognetti in merito, fra l’altro, alla gestione delle società che in Campania si occupavano della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
 
In particolare nell’ordinanza dei giudici napoletani si fà riferimento alla società Eco4 di Sergio e Michele Orsi, imprenditori che anche altri collaboratori di giustizia accusano di essere legati alla camorra.
 
Vale la pena ricordare che lo stesso Michele Orsi è stato fatto oggetto il primo giugno del 2008 di un attentato mafioso nel quale ha perso la vita.
 
L’attendibilità di Gaetano Vassallo è all’attenzione della Procura antimafia da almeno un anno e mezzo, nel corso del quale lo stesso collaboratore di giustizia ha portato la magistratura al sequestro di beni immobili, auto, terreni, società, conti correnti bancari, per un valore di 41 milioni di euro, sottratti a lui e alla sua stessa famiglia.
 
Le dichiarazioni di Vassallo hanno trovato riscontro anche nelle testimonianze rese da pentiti quali Dario De Simone e Domenico Bidognetti, dichiarazioni che si sono dimostrate decisive nel processo Spartacus che ha portato alla condanna, anche in appello, dei massimi vertici del clan casalese.
 
Quello Spartacus è stato il principale maxi-processo alla prima mafia al di fuori del territorio siciliano, sia per capacità di controllo del territorio, sia per forza militare.
 
L’inchiesta napoletana oggi tenta di far luce su quello che lo stesso Giovanni Falcone chiamava il terzo livello - I magistrati stanno tentando di colpire la vera classe politica e economica che sta alla base del potere mafioso, e questa nuova indagine và inquadrata come un naturale prosieguo del processo Spartacus che ha portato alle condanne dell’ala militare casalese.
 
Nonostante siano in molti a ritenere inopportuna la sua candidatura, il Presidente della Camera dei Deputati in primis, Cosentino si arroga il diritto di incoronarsi napoleonicamente da solo, sfidando ogni logica di partito, e limitandosi a riferire che il Presidente del Consiglio "ha preso atto" della sua decisione.
 
Come dire che non conta quello che pensano i suoi capi di partito, e nemmeno ciò che pensa colui che quel partito, il Pdl, lo ha fondato, Silvio Berlusconi.
 
Il Cavaliere non ha la forza di reagire e di opporsi, forse perchè è alle prese anche con i suoi guai giudiziari, o forse perchè stavolta rischia sul serio di inimicarsi poteri che non sono alla sua portata - poteri davvero pericolosi.
 
Il prossimo mercoledì 18 novembre la Commissione per le Autorizzazioni a Procedere della Camera dei Deputati si riunirà per decidere sull’affaire Cosentino e, stando ai precedenti vent’anni, molto probabilmente ai giudici dell’antimafia sarà preclusa la possibilità di portare "Nicola ’o Americano" in giudizio.
 
Intanto il quotidiano La Repubblica riferisce dell’iniziativa di una trentina di senatori del Pdl, non meglio identificati, i quali hanno chiesto al ministro Guardasigilli, Angiolino Alfano, un’ispezione urgente alla Procura di Napoli.
 
Dire di no alla mafia è sempre pericoloso, dovrebbe saperlo bene anche il Presidente del Consiglio, e dopo la vicenda di Fondi per il quale il governo ha rinviato all’inverosimile la decisione di sciogliere il consiglio comunale, come richiesto dal prefetto di Latina, ora l’Esecutivo viene trascinato ancora una volta in una vicenda che in un paese "normale" avrebbe dell’inverosimile.
 
Nicola Cosentino afferma che la sua candidatura "è il territorio che la chiede" Poveri campani che si troveranno a scegliere l’uomo che li deve guidare tra Bassolino e Cosentino. 

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