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Cannavaro: dopato per una puntura di vespa

Incredibile esito del test antidoping: positivo a causa di un cortisone; troppa paura della slealtà?

Cannavaro, una vespa, un test antidoping. Questi gli ingredienti capaci di far scoppiare una reazione a catena pazzesca: il capitano della Nazionale viene punto dal suddetto imenottero, per evitare uno shock allergico gli viene somministrata una puntura di cortisone, intanto la Juventus fa partire un documento che esonera Cannavaro dal non assumere sostanze che determinerebbero la positività ai test antidoping, invece ecco qui il risultato: Cannavaro positivo.

Gli organi competenti commentano che l’esenzione non era completa; ma intanto noi ci chiediamo: è possibile che oggi una persona che pratica sport a livello professionistico debba aver paura di assumere farmaci per via di un’eventuale positività ai test antidoping? 



Una reazione allergica è da non sottovalutare, se è per questo anche cioccolato, the e caffè stimolano la produzione di sostanze che migliorano le prestazioni psicofisiche (seppur di pochissimo).

Anni fa in una puntata di Striscia la notizia, Capitan Ventosa ha osservato, con tanto di prova, come il colluttorio (non faccio nomi di marchi farmaceutici), se assunto da poco determinasse la positività al test antialcol comunemente chiamato prova del palloncino, e tutto perchè questa sostanza contiene una piccola componente di alcol; quindi, meglio chiamare "doping" l’assunzione di sostanze come le droghe (dalla cocaina all’Lsd) o sostanze affini come le anfetamine o l’eritroproietina, e impariamo a metterci nei panni degli altri, di queste persone che per un farmaco passano per sleali. 

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