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Attentati al giornale Terranostra. Ragioniamoci su

Questa è una di quelle storie che ai telegiornali di regime (non solo berlusconiano) non interessa. Che in Italia, come in qualsiasi dittatura, il giornalismo indipendente venga minacciato di morte senza tutele da parte dello Stato, è uno dei grandi problemi della nostra informazione. Ma per i grandi media non è importante. Problema del diritto di informazione, appunto.

(Ricordo che quando viene a mancare il diritto all’informazione non si può più parlare di democrazia, nemmeno dal punto di vista della struttura formale).

Il 28 novembre Il Fatto ha pubblicato un trafiletto in cui veniva raccontata succintamente la storia di Gianni Lannes, direttore del giornale online TerraNostra. Il Fatto ha riportato alcune parole dell’editoriale dell’edizione di TerraNostra del 27 novembre, ovvero:
 
"Siamo liberiindipendenti e incondizionabili, ma il direttore non mette a repentaglio la vita e l’incolumità dei suoi collaboratori. Da oggi le pubblicazioni saranno congelate. Le indagini sugli attentati non sono mai partite, quindi noi adesso ci fermiamo finchè non arriveranno dei segnali dallo Stato." 
 
Lannes ha subito tre attentati. Lui, sua moglie e i suoi collaboratori hanno ricevuto diverse lettere minatorie.
 
Due automobili di Lannes sono saltate in aria, e una volta a una delle auto erano stati manomessi i freni. Ma da quanto tempo accade tutto ciò? Da l’altroieri? Da tre giorni? No, dal 29 giugno
 
Qualcuno ne ha mai parlato? Ovviamente no, siamo impegnati a sostenere che, in fondo, il 41bis è una misura troppo dura per i boss mafiosi (vedi il "papello" Stato-Mafia, in corso di attuazione).
 
Ma quali argomenti trattava il giornale TerraNostra nei periodi degli attentati? Che cosa mai avrà scatenato l’ira degli attentatori? Quali gli interessi "disturbati"?
Questo Il Fatto non lo dice. Vediamolo noi:
 
Inceneritori.
Il Governo Berlusconi ha dato il via libera agli inceneritori (ribattezzati "termovalorizzatori") che causano enormi danni all’ambiente e problemi di salute ai cittadini. La pianificazione del progetto è di Confindustria. La legge ostacola anche il ricorso legale dei cittadini.
 
Navi dei veleni.
Dove finiscono i rifiuti di cementerie, inceneritori, centrali e biomasse? Secondo Roberto Saviano, ricorderete, se ne occupa la Camorra. Ma non solo. Il traffico dei rifiuti è affidato ad una vera e propria pirateria transnazionale gestita da mafiosi e industriali. 
 
Ingerenze statunitensi.
L’Italia, dice Lannes, è "un paese a sovranità limitata". Non solo l’Italia, aggiungo io. I paesi europei sono da decenni costretti a poter "democraticamente" scegliere solo ciò che gli USA consentono loro di scegliere. Così in Italia custodiamo 90 armi nucleari USA (in contrasto con un referendum del popolo italiano) e abbiamo il territorio pieno zeppo di basi militari americane. Inoltre Lannes si sofferma sul caso del "Francesco Padre", una nave della NATO affondata al largo di Molfetta che trasportava esplosivo (ha scritto anche un libro in proposito, che consiglio: "NATO: Colpito e affondato").
 
Rapporti del Governo Berlusconi con la mafia.
Non credo ci sia qualcosa da dire. Solo chi guarda il TG1 e legge il Giornale della Mafia non lo sa ancora. 
 
Il Vaticano e le "banche armate".
Sapevate che la Chiesa ha aperto conti in 13 banche italiane che collaborano con il traffico di armi in paesi non democratici? Lo sapreste se leggeste TerraNostra. Peccato che non pubblichi più, peccato che qualcuno non voglia.
 
Ecco invece il video di uno degli attentati:

Commenti all'articolo

  • Di Attilio Folliero (---.---.---.249)  0:0
    Attilio Folliero

    E’ con grande tristezza che apprendo la degenerazione che sta attraversando la mia regione di origine, la Puglia, la mia provincia, Foggia e la mia citta’, Lucera (dove qualche tempo fa il giornalista Lannes subi un altro attentato davanti al Tribunale; per inciso mi permetto di definirlo il piu sgarruparto Tribunale italiano con l’80%/90% di giudici vacanti. Vivo fuori dell’Italia da anni e leggere questo articolo e vedere i video di Lannes, in particolare quello sull’Alghisa, non puo’ che far riflettere e .... Grazie Maria, Grazie Lannes

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