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 Home page > Tribuna Libera > Appuntamento in Via Bettino Craxi, sotto la statua di San Silvio

Appuntamento in Via Bettino Craxi, sotto la statua di San Silvio

Passeranno gli anni, e passeremo giorni ed ore a passeggiare in via Bettino Craxi. Bettino o Bottino. Bettino il corrotto. Bettino il latitante.

Provate a dire "Bettino" in famiglia o tra gli amici, basterà poco per ricordare i malumori e le inquietudini di quei tragici anni di Mani Pulite.

Quel 30 aprile 1993, l’Hotel Raphael’s Day, tanto tuonò che piovve. Monetine.

Piovvero monetine, ma in realtà piovve di tutto. In primis piovve la voglia di cambiare, la voglia di protestare, la voglia di urlare "Ladro".

16 anni dopo l’Italia è cambiata. Tanto.

Ora vaglielo a spiegare a 59 milioni di italiani, di bambini giovani e anziani, che quelli sotto all’Hotel Raphael quel giorno erano gli Italiani. E quali Italiani, i migliori, non i peggiori.

Come quelli che oggi propongono la strada per Craxi, come Rotondi che vorrebbe per lui una strada in ogni città: vaglielo a chiedere a 59 milioni di persone quali sono questi italiani oggi, se i migliori o i peggiori.

Proviamo a fare luce, un po’ di chiarezza, a noi Italiani: come facciamo a spiegare ai nostri figli, ad esempio, che quelli che oggi propongono la strada dell’onore per Bettino Craxi, i Bonaiuti e i Frattini di ogni tempo, sono alleati in Parlamento con quelli che sempre quel famoso 30 aprile 1993 sfilavano da Piazza Colonna al Pantheon ed urlavano "Ladro": la Lega Nord.

Sembra che qualcuno abbia sovvertito l’ordine delle cose, dei principi, dell’etica, della moralità. E quel qualcuno è Silvio Berlusconi. Non ciò che rappresenta, ma ciò che è. E cioè un uomo, tanto per dirne una, che alcuni giorni fa ha detto al Papa: "Valori Cristiani nell’azione di Governo". E cioè un uomo che sta divorziando dalla seconda moglie. Un uomo, che anche tra 10-15 anni non riusciremmo mai a scindere ciò che ha rappresentato da ciò che stato.

E poi una vittima di una statuina del Duomo. E cioè una vittima dell’odio. Già, Berlusconi è una vittima dell’odio, proprio come oggi questi qui vogliono propinare Craxi. Ma l’amore si sa, vince sull’odio. Cancellate San Valentino dal calendario, il 14 febbraio sarà per sempre San Silvio. Perché l’impressione, la premessa o la scommessa sembra sia proprio questa.

Dimenticare la latitanza di Craxi, la corruttela e i magna magna di quegli anni, dimenticare tutto e subito, e per Amore. Perché Bettino Craxi tutto sommato è stato un Presidente del Consiglio, non importa come. Per un principio simile ma inverso potrei citare un ex Presidente del Sud Africa, Nelson Mandela, che è stato 27 anni in carcere ma poi ha vinto il Premio Nobel per la Pace, sempre in quel mirabolante 1993.

Ma Bettino non era Mandela, in carcere non c’è mai stato, preferì fuggire. Fuggì ad Hammamet, in Tunisia, nell’Africa del Nord, a pochi passi dalla Libia del nostro caro amico Gheddafi, quello che nei prossimi 20 anni risarciremo con 5 miliardi di dollari, così, tanto per ricordarlo.

Già, tante cose sono cambiate da quel 1993. Qualcuno è fuggito per non essere arrestato, qualcun altro invece è sceso in campo, in politica, per non essere arrestato.

Ma che dico: forse Berlusconi sarà soltanto un erede, una continua linea sottile che congiunge un immorale processo storico, che dura da quasi vent’anni.

La cosa più triste di tutto questo è che se oggi questa maledetta strada o piazza fosse intitolata veramente a Bettino Craxi, sarebbe solo per preparare un po’ di strada o un po’ di spazio per un mausoleo bello grosso di San Silvio Martire, vittima dei giudici e dell’odio.

Tutto sommato, io credo che gli Italiani, quelli veri, quelli tosti, quelli orgogliosi di un tempo e non quelli soporosi di oggi, quelle sacrosante monetine dell’Hotel Raphael oggi non avrebbero più la forza di lanciarle.




Quel 30 aprile 1993 avrebbe dovuto fare la storia.

Gurdatevi un po’ attorno. Oggi, non è neanche memoria.

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