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Appesi agli edifici della Sapienza per protestare contro i tagli all’Università e alla ricerca

È successo all’inizio di questa settimana ma ancora se ne parla: gli studenti e i precari dell’università “La Sapienza” di Roma hanno manifestato durante il convegno in cui il presidente Giorgio Napolitano e il rettore Luigi Frati hanno premiato le migliori ricerche dell’ateneo.


Letteralmente appesi a venti metri d’altezza sull’edificio che ospita la facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma – si legge sul sito ricercatoriprecari.wordpress.com - un ricercatore precario e una studentessa hanno aperto uno striscione con il messaggio “La ricerca è appesa a un filo, non tagliate la corda” davanti al Rettorato. La protesta è continuata anche durante la premiazione in Aula Magna: sono stati esposti cartelli che richiamavano all’attenzione del presidente della Repubblica i provvedimenti del ministro Gelmini sull’università e sulla ricerca.

“Lodo Gelmini: illegittimo”, “Dalla Sapienza all’Ignoranza”, “Senza fondi il precario affonda”, recitavano i cartelli. La precarietà dell’università, infatti, è destinata ad aggravarsi nei prossimi anni per i tagli del governo.

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