Alla facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma l’imminente riforma universitaria

Si è svolta l’altroieri, mercoledì 2 dicembre presso il Centro Congressi d’Ateneo in via Salaria l’incontro organizzato dalla Presidenza della Facoltà di Scienze della Comunicazione in collaborazione con il gruppo di Ricerca “Ancora una riforma dell’Università?”.

 

L’obiettivo della conferenza-dibattito è stato quello di analizzare e discutere in pubblico il disegno di legge di riforma dell’Università del Ministro Gelmini. Dopo l’approvazione da parte del Governo del “Disegno di legge in materia di organizzazione e qualità del sistema universitario, di personale accademico e di diritto allo studio”, la Facoltà ha così avviato un percorso di riflessione con l’intenzione di promuovere attività didattiche e iniziative di ricerca sui temi del riformismo in corso da anni.

 

A partire dalla lettura e analisi del testo, attraverso un’attenta spiegazione da parte della ricercatrice Elena Valentini, sui cambiamenti che la riforma intende apportare, l’incontro del 2 dicembre ha promosso una conoscenza più approfondita sui contenuti della riforma ed ha contribuito al dibattito, parallelamente alla discussione parlamentare del ddl che inizierà nei prossimi giorni.

 

Particolarmente incisivi gli interventi di Francesco Planchenstainer, Rappresentante degli studenti al Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e del preside della facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Mario Morcellini, che hanno parlato di una riforma preoccupante partita da un disegno di legge molto invasivo, che tende a cambiare tutto inserendosi nell’autonomia universitaria. “Dovrebbero dirci dove sta la forza innovatrice di questa riforma – afferma il preside Morcellini – c’è il pericolo di un ulteriore sconquasso del sistema universitario e non è detto che un sistema universitario già indebolito resisterà ad un’altra tempesta”. Dello stesso avviso è il professor Gian Cesare Romagnoli, Presidente dell’Associazione Italiana Docenti Universitari. Romagnoli parla di un DDL parziale e lacunoso, da cui emerge una mancata attenzione al diritto allo studio e all’autonomia.

 

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