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Afghanistan: 30mila soldati, ma ritiro a luglio 2011

L’annuncio degli Usa. Obama: “Decisione non a cuor leggero, è finito il tempo degli assegni in bianco”. Diciotto mesi per respingere i talebani e rafforzare il governo locale. La Nato dice sì e si impegna a inviare altri 5mila rinforzi.

Gli Stati Uniti invieranno 30mila soldati in più in Afghanistan entro fine agosto, ma inizieranno il ritiro per luglio 2011. Lo ha annunciato ieri notte il presidente americano, Barack Obama. "Non prendo questa decisione a cuor leggero. E’ in gioco la sicurezza dell’America, la sicurezza dei nostri alleati e quella del mondo intero - ha detto -, ma sono finiti i tempi degli assegni in bianco".
 
Il presidente impone dunque un termine preciso: 18 mesi per dimostrare che la strategia può avere effetti positivi. Dal luglio 2011, infatti, avrà inizio il graduale ritiro delle truppe Usa. In questo arco di tempo, con 145mila uomini totali a disposizione, tra soldati americani e della Nato, i vertici militari saranno chiamati a rovesciare i rapporti di forze sul campo, respingere l’offensiva dei talebani, accelerare il trasferimento di responsabilità al governo afghano.
 
"Spero che dagli altri paesi della nostra Alleanza arrivino almeno 5mila soldati aggiuntivi e forse anche un paio di migliaia in più". E’ la prima reazione della Nato di seguito all’annuncio di Obama. Arriva dal segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, come commento all’invito agli alleati di unirsi nel maggiore impegno militare.
 
Il 2013 è per l’Italia "l’obiettivo massimo, non minimo per il disimpegno". Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Il nostro paese è pronto a "fare la sua parte", aggiunge, augurandosi che "gli alleati facciano molto, anzi moltissimo, come faremo noi".
 

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