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 Home page > Attualità > Cronaca Locale > A Zingonia niente acqua per 150 famiglie di migranti

A Zingonia niente acqua per 150 famiglie di migranti

"Segnalo la gravissima situazione igienico-sanitaria che si è creata oggi a Zingonia dove è stata tagliata l’acqua in pieno inverno a 150 famiglie di migranti. I media non ne parlano perché interessati alla "grave" crisi politica dei rapporti tra Berlusconi e Fini. Intanto, donne e bambini si devono lavare per strada al freddo, mentre i media sono preoccupati per la "gravissima" epidemia di influenza H1N1.
 
Chiedo a Medicina Democratica di prendere posizione con un comunicato ufficiale di condanna per il gravissimo rischio per la salute di queste persone che abitano nelle loro case pagate tramite mutui agevolati. Chiedo che si ribadisca con fermezza che l’acqua è un diritto per la vita e per la salute che la stessa OMS e l’UNICEF fissano in almeno 50 litri al giorno per persona". (Fonte: Antonio, mailing list di Medicina Democratica)
 
Bergamo, 3 Dicembre - Ore di tensione a Zingonia, in provincia di Bergamo, dove da questa mattina cinque palazzi, oltre 150 famiglie, la maggior parte composte da extracomunitari, sono senza acqua dopo che l’azienda competente ha interrotto l’erogazione perché da anni nessuno paga le bollette. Il debito ammonterebbe quasi 300.000 euro. Tutta l’area è presidiata dai carabinieri in vista di una manifestazione di protesta prevista nel pomeriggio.

La Bas SII, azienda della A2A che eroga l’acqua nel paese della Bassa Bergamasca, ha disposto la chiusura del servizio dopo aver sollecitato piu’ volte il pagamento delle bollette insolute. Alle 9 i tecnici dell’azienda si sono presentati, come annunciato nei giorni scorsi, e hanno letteralmente tranciato i tubi che portano l’acqua negli appartamenti. In giardino sono state installate due fontane per l’approvvigionamento degli inquilini. Con il passare delle ore la situazione, anche dal punto di vista igienico, e’ diventata sempre piu’ drammatica. (Fonte: ANSA)

A Zingonia è iniziata la guerra

Tutti i cambiamenti iniziano dagli ultimi. Se poi si tratta della privatizzazione dell’acqua, le nuove regole del governo riguardano gli ultimi tra gli ultimi. Questa mattina a Zingonia - in provincia di Bergamo - è partita la battaglia più turpe di questo governo, con il taglio della fornitura idrica per 150 famiglie.

Le prime vittime sono centinaia di migranti, che abitano il condominio Athena, palazzi che fino agli anni ’80 ospitavano i “terroni”, ed oggi sono il rifugio per gli stranieri che nel profondo nord nessuno vorrebbe come vicino. Donne e uomini sfruttati di giorno e costretti, ora, a sperimentare per primi la gestione privata dell’acqua.

I bambini, ieri, si sono dovuti lavare all’aperto nelle due fontanelle pubbliche aperte da A2A per “le esigenze vitali”. I sanitari non funzionano più, creando una situazione drammatica in una zona già degradata.

L’operazione di A2A - la stessa società, è bene ricordarlo, che gestisce l’inceneritore di Acerra - è in realtà la prima fase di una vera e propria pulizia etnica e sociale della zona, che è entrata nelle mire degli speculatori finanziari. Prima hanno mandato i provocatori fascisti della Lega, Borghezio e altri squadristi, che hanno fatto un po’ di baccano e tanta propaganda. Poi hanno preparato i progetti di “riqualificazione”, nel senso di cacciare le famiglie e preparare il terreno ai palazzinari della Lombardia da bere. Ora, per terminare il lavoro, hanno deciso di assetare il nemico, di farlo rimanere senza un bagno, di rendere insopportabile la vita.

Servirà una reazione chiara da parte del movimento per i beni comuni, anche perché iniziano dai migranti, ma arriveranno nelle nostre case. E forse sarà già troppo tardi. 

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