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Sulla censura: lettera aperta ad AV

Di m.c. (---.---.---.230) 8 ottobre 2009 16:37

 cara Valentina,
 Hai detto bene: "a chi spetta il privilegio di decidere cos’e’ volgare?"
 Ai capi di Av che, avendola "fondata" ritengono di esserne i padroni e poter decidere il bene e il male. A loro giudizio insindacabile, prova ne e’ che non hanno cercato di argomentare con le mie tesi, non le hanno confutate, hanno solo, autoreferenzialmente, affermato il dogma "il volgare sara’ censurato" col sottinteso che "cosa" sia tale lo stabiliscono loro. Menomando gli articoli.
 Purtroppo le menomazioni sono invisibili, quindi i lettori non se ne accorgono e nessuno protesta e, quando lo fa qualcuno gli fanno pesare che e’ l’unico. Hai capito il sistema?

 Parolacce e turpiloquio fanno parte della storia della letteratura. Solo la mancanza di cultura e un’egocentrica e dogmatica autoreferenzialita’ permettono di dimenticare che da Catullo sino al "Vilipendio tour" di Sabina Guzzanti le parolacce sono sempre state usate. e per fortuna perche’ il potere le teme e il popolo capisce. I borghesi benpensanti no. Ma cosi’ e’ sempre stato.

 I borghesucci benpensanti non dicono le parolacce. No, loro votano per Hitler. Con educazione, pero’.

 Forse AV vuole essere simile ai mainstream, copiandone il linguaggio. Non ha capito che e’ il medium che e’ il messaggio, non il linguaggio da borghesucci perbenisti. Tanto educato quanto ipocrita.

 saluti.


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