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L’accerchiamento russo: lo scontro tra evoluzione e involuzione

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.136) 12 marzo 2022 11:14
Fabio Della Pergola

Ringrazio per l’ "intellettualmente onesto" che ovviamente contraccambio. Ma devo dire che nel tuo commento leggo cose che rimbalzano un po’ ovunque in questi giorni. Un po’ più di orginalità nella comprensione dei fatti sarebbe auspicabile. Per dire: il governo ucraino ha messo l’adesione alla Nato in Costituzione, è cosa nota, essendo uno stato sovrano nessuno glielo può impedire, ma è un fatto che la sua domanda risale al 2008 e l’Ucraina NON è stata accettata nella Nato a tutt’oggi. Quindi: che argomento è? Al contrario la Francia a suo tempo è entrata (1949) poi uscita (1966) poi rientrata (2009) nella Nato senza che nessuno dicesse, e soprattutto facesse, niente. In Ucraina e in Georgia si sono svolte manovre militari Nato: anche questa è cosa nota, ma vuol dire poco. Una manovra può essere intrepretata come un atto provocatorio, ma nei fatti non costituisce un pericolo, e soprattutto, non giustifica certo un’invasione. Anche la Russia ha svolto manovre militari ai confini di paesi neutrali (Svezia, Finlandia) o Nato: qualcuno ha invaso un paese suo alleato o amico? Il Donbass: quando la Russia ha spianato la Cecenia facendo decine di migliaia di morti fra la popolazione civile, ha giustificato l’aggressione come "questione interna" e non ha ammesso alcuna interferenza esterna. Il Donbass costituisce, fino a prova contraria, un speculare "questione interna" dell’Ucraina, i secessionisti sono formazioni separatiste per motivi politici, non etnici, e l’infiltrazione di militari russi in divise non riconoscibili è stata ampiamente provata. Le vittme ci sono state da una parte e dall’altra. La Russia inoltre si è appropriata della Crimea come se il terriitorio ucraino facesse parte di una sua cosa privata, anzichè di uno stato sovrano di cui lei stessa aveva riconosciuto indipendenza e sovranità, garantendo con gli accordi di Budapest (1994) il rispetto dei suoi confini in cambio dello smantellamento dell’arsenale atomico sovietico dislocato sul suo territorio. Smantellamento avvenuto ma confini non rispettati, come si vede. Ancora: i filonazisti ci sono su entrambi i fronti, quello ucraino filooccdentale e quello filorusso, anche su questa accusa trita e ritrita sarebbe l’ora di smetterla di fare da megafono alle pretese putiniane di voler "denazificare" l’Ucraina. Pensasse a denazificare i suoi sostenitori prima. Ancora: la Nato non aveva più senso dopo il collasso dell’URSS. Altra fregnaccia ripetuta a destra e manca. La Nato, occorre ricordarlo, fu fondata come alleanza difensiva dei paesi occidentali. Al di là degli usi discutibili che se ne sono fatti nel tempo (speculari peraltro agli usi discutibili fatti dal Patto di Varsavia o ci siamo già dimenticati di Budapest 1956 e Praga 1968?) resta un’alleanza difensiva. Dopo il crollo dell’URSS nel territorio russo rimanevano comunque migliaia di testate nucleari gestite da militari sul cui spirito di pace nessuno avrebbe scommesso una lira. Inoltre la rapidissima crescita economica e militare della Cina avrebbe potuto costituire un pericolo in prospettiva. Sciogliere la Nato perché l’Unione sovietica era collassata lo può sostenere solo un ingenuo (o peggio). Diciamo che fa parte di quella propagandistica di estrema sinistra filorussa a prescindere (come se la Russia non fosse quel sistema reazionario che è diventata e fosse ancora il baluardo del socialismo reale). Può darsi che sia riduttivo pensare, come dici, che la Russia sia antioccidentale. Ma qualche argomento meno trito e banale per sostenere il contrario sarebbe interessante leggerlo ogni tanto. Soprattutto dopo che si vede all’opera un esercito invasore che non esita a distruggere e ammazzare. Che sia una fake news anche questa?


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