A parte che il "comico" (ma se tu sei diventato un estimatore di Beppe Grillo, com’è che ti fa tanto ridere il fatto che il presidente ucraino fosse un comico?) si è trovato una situazione già devastata da almeno cinque anni di reciproche violenze, scaturite da una pretesa di scissione di due provincie da uno stato nazionale sovrano (a che titolo?). E che non poteva certo risolverla in quattro e quattr’otto viste le continue violazioni degli accordi di Minsk (1 e 2) da parte di entrambi, e l’aumento delle vittime di entrambi i fronti. E la pretesa russa di avere il diritto di inviare soldati propri a occupare territori altrui e combattere contro l’esercito regolare di uno stato sovrano. A parte tutto ciò, che già dal 2014 si configurava come una pesante intromissione russa, cioè di uno stato estero, negli affari interni di uno stato sovrano, per quale ragione l’Ucraina non avrebbe dovuto nemmeno pensare di procurarsi alleanze forti visto quello che succedeva già da tempo all’interno dei proprio confini internazionalmente riconosciuti? Detto questo, che non è poco, l’idea di volere appartenere alla Nato non è meccanicamente sovrapponibile all’appartenenza de facto alla Nato. Quello che è in atto, brutalmente, è un processo alle intenzioni. Logica che, traslata nel tempo e nello spazio, darebbe oggi ragione al prode Bush nel suo intento aggressivo di ammazzare Saddam Hussein e di distruggere il suo paese. Ragionamenti del cazzo, proprio, scusa la franchezza.