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Un maresciallo della CRI denuncia la sorella di Gianni Letta per illeciti

Di (---.---.---.78) 26 settembre 2009 01:54

credo che l’intreccio mafia croce rossa politica, non nasce adesso ma trova le sue origini, nella terra dove l’arroganza ha trovato terreno fertile per le sue radici.
Qualche anno fa, forse qualcun ha dimenticato, che a capo della CRi siciliana vi era un deputato regionale, che fu costretto a dimettersi da presidente della CRI, per le sue operazioni politihe non chiare, ma che portarono alla condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa.
Altro velo pietoso da stendere e cancellare.
Oggi ci si trova davanti ad un potere forte, dove la corruzione politica, bussa in tutte le porte, trovando nella maggior parte dei casi consensi, elettorali e di favori, con un sistema di clientalismo, con un unico sfondo coercisivo, dedito alla mistificazione della legalità, classico esempio sopra mesionato ad una intervista, nel caso specifico ad una rappresentate politica in un ente morale, ricoprendo il ruolo di un armadio per tuute la stagioni dato la parentela a dei nomi famosi della nostr apolitica italiana, esendone sorella di un esponente del doverno e zia contemporaneamente di un espoonente dell’opposizione attuale.
Dal quadro che si dipinge, ci si chiede, chi è la vittima da sacrificare, in nome della legge, un dipendente fecente parte della componente militare, che in un blog su internet, posta dei documenti inconfutabili, anche ai non addeti, o vale la parola di una signora, che con il suo cognome, crea volutamente disagio a coloro che hanno il compito di controllare, userei, preferendo, il termine ,nel caso specifico, dei non vedenti, altro che nulte o rilievi.
Non credo, che si può dare degli ignoranti a coloro che leggono l’evidenza, ma sicuramente non si può dare degli incompetenti agli addetti al controlo, forse distrati dal cognome dell’interlocutrice.


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