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Ddl Zan, evitato un grave errore politico e legislativo?

Di Giovanni Pulvino (---.---.---.39) 6 novembre 2021 16:20
Giovanni Pulvino

Il Suo commento è costruttivo, pacato ed articolato, grazie. Tuttavia, le sue argomentazioni confermano quanto ho scritto nel post, vale a dire quanto sia complessa la lettura e la comprensione del Ddl Zan. Il Suo richiamo al Codice penale dimostra la mancanza di una precisa ed esatta elencazione dei limiti applicativi relativi alle ‘discriminazioni’. Se fosse passato il Ddl Zan non sarebbe stato più possibile ’esprimersi liberamente’ senza rischiare di passare per ‘discriminatori’. Nel nostro ordinamento esiste già una normativa che tutela la dignità dell’individuo (etero e non) e la sua privacy, ma se il problema era introdurre nel C.P. la modifica che Lei ha correttamente indicato e che condivido, perché proporre una nuova legge? La mia risposta è chiara, il Ddl Zan non è solo questo, è un’altra cosa. Lo scopo non era quello di aumentare o introdurre le pene per chi viola la dignità delle persone LGBT (sempre che sia concesso poter utilizzare ancora questo termine), ma quello di mettere al centro della vita culturale del Paese il tema delle diversità sugli orientamenti sessuali. Sono ancora più chiaro. L’obiettivo era portare nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, pubbliche e private, il tema della biofobia e della transfobia. I diritti legittimi dei transgender dovevano cioè diventare il centro della cultura italiana. Una minoranza che vuole imporre i suoi dogmi mi ricorda il passato. Non è accettabile. La politica deve smetterla di scariche i suoi problemi sulla scuola. La stessa cosa è avvenuta con l’introduzione di Educazione civica. Ma di questo ho scritto in un altro post che trova, se vuole, nel mio blog.


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