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Porta a Porta: ma è sempre colpa dell’Islam?

Di francesco da Firenze (---.---.---.248) 23 settembre 2009 15:35

Non è certo colpa nostra se essi ci considerano degli infedeli o dei debosciati da riconquistare.

@ quelli che parlano di Costituzione italiana da rispettare vorrei sottoporre alcune semplici domande.
Mi spiegate perchè il presidente dell’UCOII Nur Dachan, nonchè ex presidente della Consulta islamica presso il Viminale, rifiutò di firmare la carta dei diritti degli stranieri?
Mi spiegate perché quando si parla con uno di fede musulmana, il più delle volte ti risponde evasivamente o magari con degli sproloqui che non hanno alcuna attinenza all’argomento trattato? E se lo fa non saprà mai risponderti un bel si si, o un bel no no? Ditemi se questo non è voler nascondere qualcosa. Ricordiamo che tutti gli imam sono stati istruiti alla pratica della al-taqiyya, cioè alla dissimulazione per resistere al ‘nemico’ (tale considerato tra loro nei secoli - sunniti contro sciiti- e viceversa, oggi siamo noi).
Cosa significa per voi quando essi dicono: “…ma nella Spagna musulmana c’era tolleranza, tacendo che in quell’epoca (a partire dalla sua conquista nell’ottavo secolo fino più o meno al quindicesimo) le conversioni forzate avvenivano con la spada! Certo ora non più.
Allora, non vi sembrano questi loro atteggiamenti una nuova forma di “revance” dalle cocenti sconfitte subite dall’Europa a Poitiers, poi a Vienna, poi ancora a Lepanto ed definitivamente con il crollo dell’impero ottomano? La donna, di questo alter ego dell’uomo così oppressa, così disprezzata a me pare una forma di misoginia che conferma un odio verso se stessi e tenta di riversarsi sugli altri. Per queste ragioni è mia convinzione che la loro rigidità, prima o poi sarà causa di un crollo senza precedenti: questo avverrà il giorno in cui, come dice la Santanchè, esse prenderanno coscienza del loro status, anche grazie all’impatto col mondo delle libertà.

			

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