Sarebbe forse utile dare un cenno alla metafora del vaccino, oggi molto attuale: una parola usata per indicare un derivato del siero di vacca, capace di proteggere dal vaiolo, è in seguito diventata una parola "passepartout" (altra metafora) per indicare svariati prodotti capaci di fornire protezione da particolari malattie. Oggi tende a indicare farmaci genetici che dovrebbero proteggere dalle infinite variazioni di un virus originariamente riscontrato in Cina, forse parente dei pipistrelli.
E giù milioni di persone a iniettarsi metafore tossiche. (Si, perchè farmaco vuol dire veleno, non mi pare sia una metafora).