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La resistibile soglia del male

Di Marina Serafini (---.---.---.247) 2 maggio 2021 08:02
Marina Serafini

Io non credo che davvero sia possibile snaturare a tal punto l’essere umano da deprivarne un talento così intimo. La compassione ci appartiene strutturalmente, ci fa uno tra gli altri, e ci consente di evolvere, anche banalmente e semplicemente, di sopravvivere. Possiamo affinarla, come per ogni talento, o ignorarla; può accadere che lasciamo che la cultura dominante riesca ad anestetizzarla, delegandola nel sottofondo, ma poi riemerge, e riemergerà sempre. Siamo humani, fatti di humus, e la terra è vita. Bello questo scorcio, in cui proprio il satanasso rifiuta la concessione al sentimento empatico: i greci lo definivano diavolo, per indicare qualcosa che si mette di traverso e ostacola (diá ballo), esattamente qualcosa che quindi intralcia il nostro essere naturalmente umani. È sempre un piacere leggerla. Marina


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