La mia ipotesi è invece che Draghi fosse compreso nel pacchetto del Recovery Fund contrattato da Conte a Bruxelles.
Conte ha presentato le sue dimissioni volontarie (non era sfiduciato, anzi) pochi giorni dopo la sua richiesta di conferma della fiducia. Conferma ottenuta a maggioranza relativa al Senato e assoluta alla Camera.
Peraltro Conte è un giurista, la Costituzione la conosce, e sapeva che il suo Governo non era affatto in pericolo. I problemi di maggioranza avrebbe potuto lasciarli sbrigare in Parlamento dai partiti.
Con la sua breve conferenza stampa fuori da Palazzo Chigi ha confermato questa ipotesi.
A me sembra probabile che fosse tutto concordato, probabilmente per assicurarsi che i progetti del Recovery Plan fossero approntati in sicurezza evitando l’assalto alla diligenza di partiti e lobby varie ai 209 mld da allocare presto e bene in sinergia con la Commissione e con la BCE. La situazione della UE non è rosea: mettere in sicurezza l’Italia significa mettere in sicurezza l’Euro e la stessa UE, e il prestigio di Draghi lo mette al riparo dai ricatti e dai tranelli che da noi sempre accompagnano i grandi investimenti pubblici. E’ probabilmente per questo che Grillo è passato in poche ore dal no secco al Governo Draghi al si condizionato.
Se la missione di Draghi si riduce a questo non avrà problemi a concedere spazio politico al M5S. IMHO