• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

G.I Joe, un giocattolo per la democrazia

Di Jack (---.---.---.152) 26 settembre 2009 19:21

Gentile Signor Cliff,
 ho letto il suo articolo trovandolo interessante. Secondo me ognuno è libero di esprimere la propria opinione, esattamente come ha fatto lei. Inoltre il suo articolo, al di là delle nozioni in sè che non posso dire giuste o sbagliate in quanto non sono esperto di questi giochi, mi pare sia ben strutturato e contiene interessanti spunti di riflessione. Le consiglio di non prestare ascolto a chi la critica secondo me ingiustamente, minando la sua sacrosanta libertà all’opinione e all’espressione. Grazie al suo articolo sono andato a vedere il film in questione, trovandolo veramente brutto e addirittura noioso. Può darsi che mi sia sembrato così perchè non conosco le storie dei personaggi, o magari è proprio il film ad essere scadente, ma non è di questo che vorrei discutere. Se ho ben seguito la storia e non sono in errore, mi pare che alla fine ci sia un terrorista al posto del presidente. Questo non può essere interpretato come un velato disaccordo con la politica più pacifista dell’attuale presidente? Ripeto, magari mi sbaglio, ma mi sembra che sia questo il messaggio guerrafondaio che si ha l’impressione sia dietro tutto: a me il dubbio è sorto proprio per la lampante differenza fisica tra il presidente e l’attore che lo interpreta. Mi raccomando, non si lasci limitare da questa gente che la critica così aspramente: da quanto ho capito sono membri di un forum italiano dedicato a questi giocattoli. Lo cerchi su google e si faccia pure due risate, così come ho fatto io: basta leggere le loro discussioni per capire con chi si ha a che fare. Non rinunci mai alla sua legittima libertà di parola, le ho scritto questo messaggio per avere un confronto e farle capire che non è il solo a pensarla così. Mi stia bene!


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox