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Il cancro ai tempi del coronavirus? Alessandra Capone racconta

Di Doriana Goracci (---.---.---.134) 15 aprile 2020 10:55
Doriana Goracci

forse questo commento appena scritto da Alessandra Capone su FB vi piacerà molto meno,io lo metto perchè mi trova in assoluto accordo con lei.

"Vorrei solo dire (severa ma giusta) che il primo articolo uscito sulla condizione dei pazienti oncologici in Italia alle prese col coronavirus è stato scritto da un giornalista italiano sul Guardian una delle più rilevanti testate giornalistiche al mondo. Quindi non un giornale italiano ma inglese e ripeto una delle più rilevanti testate giornalistiche al mondo.
Nessuna sbavatura nell’articolo, nessuna retorica, solo controllo delle fonti, numeri rigorosi, analisi di dati.
Nessun tentativo di censura o edulcorare la realtà. Una linea coerente giusta rigorosa.
Ora i giornalisti di carta stampata e non si stanno muovendo e hanno contattato sia me che altre pazienti. Ma gli articoli in Italiano che stanno uscendo sulla carta stampata a cui non abbiamo di certo contribuito noi, per non parlare dei servizi in Tv sono inconsistenti, non onesti, danno voce a gente del volontariato e dell’associazionismo (strutturato? Politicizzato? Istituzionale?) che parla e ritira la mano, in un tentativo nemmeno troppo nascosto di difendere l indifendibile.
Ancora leggo faremo, vedremo, in un utilizzo del tempo futuro di cui rischiano di essere privati numerosi pazienti oncologici.
NOI VOGLIAMO RISPOSTE ADESSO ORA.
Se leggeste le storie che mi vengono raccontate in privato vi indignereste rabbrividireste e sareste tutti e tutte al nostro fianco.
Poi ci sono le realtà grandi internazionali come la Susan Komen, che hanno sulla carta l’interesse delle donne operate al seno, quelle che guariscono, perché delle migliaia metastatiche come me non se ne curano e spendono migliaia di euro a finanziare carrozzoni pubblicitari sponsorizzati da aziende che contribuiscono a farci ammalare.
E la tristezza è che le donne continuano a dare loro credito. Eh care pink del cazzo non voglio l elemosina da una mano, mentre con l’altra vi sporcate dell’ingiustizia e continuate a mantenere lo status quo coprendo i veri colpevoli
Se quest anno in questo clima di caos vi azzarderete a organizzare la Race for the Cure giuro che mi incateno e faccio qualcosa di grosso. E a quel punto dovremo essere tante e tanti perché non vorrei passare dalla quarantena alla galera...Il pietismo buonista non è il cancro ma chi vuole per interessi economici continuare a raccontarlo così. Perché fa comodo perché le acque restano stagnanti e noi facciamo la parte delle vittime o delle guerriere che non fanno abbastanza. Eh no cazzo le colpe sono ben precise e hanno nomi e cognomi" Alessandra Capone

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