Per essere ancora più chiaro riporto anche questo commento:
Dillo a me.
Io ci lavoro con la gente "colta e studiata".
Sono le persone più ottuse che si possano immaginare.
Hanno
acquisito quattro nozioni nel loro ristretto campo dello scibile,
pensano che in esso si esaurisca l’intera conoscenza umana e se con i
loro occhi vedono qualcosa che contraddice le nozioni che hanno appreso,
la negano senza pensarci due volte.
Mi piace citare, a questo proposito, ciò che Dietrich Bonhoeffer diceva sulla stupidità in "Resistenza e resa":
"Se
vogliamo trovare il modo di spuntarla con la stupidità, dobbiamo
cercare di conoscerne l’essenza. Una cosa è certa, che si tratta di un
difetto che interessa essenzialmente non l’intelletto, ma l’umanità di
una persona. Ci sono uomini straordinariamente elastici dal punto di
vista intellettuale che sono stupidi, e uomini molto goffi
intellettualmente che non lo sono affatto. Ci accorgiamo con stupore di
questo in certe situazioni, nelle quali si ha l’impressione che la
stupidità non sia un difetto congenito, ma piuttosto che in determinate
situazioni gli uomini vengano resi stupidi, o piuttosto si lascino
rendere tali. Ci è dato osservare, inoltre, che uomini indipendenti, che
conducono una vita solitaria, denunciano questo difetto più raramente
di uomini o gruppi che inclinano o sono costretti a vivere in compagnia.
Perciò la stupidità sembra essere un problema sociologico piuttosto che
un problema psicologico. E’ una forma particolare degli effetti che le
circostanze storiche producono negli uomini; un fenomeno psicologico che
si accompagna a determinati rapporti esterni".