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L’Italia perde il treno della ripresa

Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.243) 31 agosto 2009 16:17

Oltre all’occupazione c’è appunto il potere di acquisto: se lavorando non posso permettermi il necessario, se non posso nemmeno pensare a divertirmi o a ritemprarmi il corpo e lo spirito, possiamo ancora chiamare vita questa? Intendo dire che per tanti lavori si cerca di risparmiare sui costi e a mio parere ne risentono anche i contenuti, ragion per cui, a meno di una superspecializzazione o superconsulenza, se lavori 6 ore al giorno al supermercato, più di un certo tanto non ti verrà riconosciuto. Idem se insegni o fai il portalettere.La gente,che non ha denaro, risparmia su tutto, proprio per il potere di acquisto ridotto a lumicino, ci si attiva per tagliare i costi, il che significa anche non poter sperare in qualcosa di meglio per il futuro...salvo miracoli. Alcuni provvedimenti sono già adottati e da qualche tempo: famiglie allargate, parenti anziani spremuti come limoni (a livello di pensioni e mansioni:come innaffiare l’orto e accompagnare i bimbi a scuola), ma sento anche di giovani che vanno a vivere insieme per ridurre le spese, vanno a pranzo o a cena a casa dei genitori, portano la biancheria a lavare a casa "della mamma". Eppure il criticare che a certe cose,tipo cellulare, non si rinuncia, è seppure vero, un modo di spostare l’attenzione dal vero problema, che non è l’inno nazionale,silvio o i preti pedofili, ma appunto l’assenza di progresso, il costo eccessivo del lavoro a carico dei cittadini, il prezzo dei carburanti e di certi servizi essenziali.Stiamo già comprando nei discount, pratichiamo il fai da te anche in medicina e nelle riparazioni domestiche:non so dove ancora tagliare...Le notizie, a parte qualche fonte precisa, spesso sono raccontate da chi o è strapagato o da chi non può nè deve rispondere no, per cui le info corrette ed esatte difficilmente passano e giungono alle orecchie nostre. Il punto è anche questo: e dopo che lo sai che le cose sono e vanno storte, cosa puoi oltre a emigrare o suicidarti o lasciare perdere?Non siamo più di primo pelo per credere nei meetup o nei movimenti vari o trasversali, le prese per il didietro le abbiamo già ricevute e come aiuti o incoraggiamento, strette di mano e pacche sulle spalle e qualche carezza sui capelli, ma niente di più.


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