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Sea Watch: la gazzarra italiana

Di paolo (---.---.---.49) 29 giugno 2019 10:54

La mia personale stima nei confronti di Fabio ed Enzo non mi impedisce di essere un pò perplesso per le affermazioni che hanno fatto.

Porre tutto in termini di umanità, soccorso a disperati a rischio naufragio, calcolo della incidenza delle quote di immigrazione in rapporto alla realtà di un grande paese ecc.. , nulla ha a che vedere con l’attività delle ONG .

1° ) Nel caso specifico della Sea watch non si è trattato di un salvataggio ma di un trasbordo. Prescindendo poi dal resto della vicenda che sarà oggetto di indagine della magistratura (pur pilatesca di cui disponiamo) per accertare i reati e le eventuali collusioni. Vedremo.

2°) Che la ONG in questione stia conducendo una azione politica mirata, oltre che fondata su presupposti economici ben precisi, ormai dovrebbe essere un dato acquisito da tutti, anche dai fautori dell’accoglienza indiscriminata.

3°) Le leggi (anche quelle che non piacciono) vanno osservate e rispettate. Chi non le rispetta deve pagarne le conseguenze. Stamani un incredibile e surreale Corradino Mineo su La 7 ci ha deliziato con la storia di Antigone per dare un quadro giustificativo a questa "capitana". Siamo alla militanza spiccia.

Il governo Conte e in particolare Salvini, il quale tuttavia non gode della mia stima incondizionata (anzi), sta facendo quello che andava e va fatto in una situazione del genere. Punto. Semmai è quel comitato di ricevimento estemporaneo che è salito a bordo della nave che sta ricoprendo di vergogna e di ridicolo questo paese ( già peraltro messo male di suo).

Chiudo osservando che i tunisini che sbarcano quotidianamente sulle nostre coste con i barchini non mi risulta che vengano divorati dall’orco Salvini oppure rigettati in mare. Perché è del tutto evidente che si tratta di contesti completamente diversi.

saluti


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