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L’Unione Europea e Salvini: lesa umanità

Di Persio Flacco (---.---.---.235) 7 gennaio 2019 11:34

Il fenomeno dell’immigrazione di massa sta investendo tutta l’Europa (e non solo) e, in tutta Europa, sono sorti movimenti di opinione e partiti politici che chiedono ai governi di porvi un limite. La relazione di causa-effetto credo sia evidente. Secondo la nota equazione adottata dalla Chiesa Cattolica e dai partiti, dai giornali, da intellettuali politologi e editorialisti, etichettati come di Sinistra: chi si oppone e crea ostacoli alla immigrazione è razzista o fascista o nazista (anti immigrazione=fascismo). Ora, se è chiaro in base a quali valori e principi la CC afferma che tutti vanno accolti, non mi è affatto chiaro (sarà un mio limite) in base a quali valori e principi la Sinistra afferma la medesima necessità.
La Sinistra (quella che conosco io almeno) non ritiene che in ogni migrante vi sia Gesù che chiede di accoglierlo, così che ai degni è promesso il Paradiso e agli altri l’Inferno. La Sinistra, qualunque Sinistra, ha valori e principi diversi da quelli della CC, per cui non "vede" solo l’individuo migrante con i suoi diritti fondamentali, considera anche la Società nel suo complesso, i rapporti di produzione tra soggetti economici e lavoratori, la qualità della coscienza collettiva (un tempo si chiamava "di classe") dei lavoratori, la loro corrispondente forza contrattuale nei confronti del padronato, il patrimonio di diritti conquistati con le lotte sindacali. Secondo lei, quali di questi valori e principi della Sinistra impongono il dovere morale di accettare che masse di sottoproletari vengano immesse senza alcun limite nel contesto nel quale la Sinistra ha costruito con decenni di dure lotte i diritti del Lavoro?
Se vuole può citarmi qualche pensatore o teorico marxista o di tradizione socialista che affermi questo dovere morale sopra ogni altro.


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