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Mimmo Lucano: chiuse le indagini preliminari, la Procura di Locri insiste nell’attacco al modello Riace

Di Kocis (---.---.---.228) 25 dicembre 2018 21:01

L’esperienza consolidata in Italia bene insegna che anche le Procure e gli organi inquirenti possono sbagliare. Sono atti che ricadono nelle ricorrenti “umane virtù”. Sono tante le vicende giudiziarie che hanno portato, a “furor di popolo” bene alimentato, presunti rei sul banco degli accusati, poi alfine dichiarati innocenti. Nel nostro paese la ricerca della verità è una faccenda che in parecchi casi diventa molto complicata: prima si sbatte il “ mostro in prima pagina”, poi, piano piano, con molta pazienza, con grande mobilitazione civile, con l’impegno degli organo giudicanti, la verità viene a galla. Certo, con grande fatica. E’ la pazienza della democrazia, dello Stato di diritto.

In maniera eclatante si cominciò con le bombe di piazza Fontana a Milano e con l’accusato Valpreda. Sono tante le vicende ricorrenti, specie quelle che riguardano l’abbraccio mortale del potere politico-affaristico-mafioso.  Lo insegna per tutte la storica vicenda dell’assassinio del giudici Falcone e  Borsellino…….. Dopo tanti processi la verità, quella vera non quella fatta filtrare dai “compiacenti”,  è ancora in itinere.

Invito i professionisti del “telegramma” a ben riflettere prima di esternare. A maggior ragione quando si tratta di un sindaco di un piccolissimo paese calabrese, che ha sempre vissuto con “le pezze al culo”, amante dei principi democratici, della solidarietà, dell’accoglienza, e dei valori assolutamente prioritari della nostra Costituzione.


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