La legge non è uguale per tutti, almeno secondo i giornali progressisti, gli stessi che hanno supportato ogni singola inchiesta, anche la più pretestuosa, anche la più ridicola, purché colpisse il nemico politico del momento. In questi giorni, la sinistra è scattata in difesa della nave Aquarius, accusata di aver scaricato, oltre ai migranti, tonnellate di rifiuti tossici. Il presunto smaltimento avrebbe fatto risparmiare 460mila euro alla Ong Medici senza frontiere proprietaria della Aquarius. Roberto Saviano, Gad Lerner e Cécile Kyenge si indignano per la vile aggressione a chi porta solidarietà. Niente di strano. Era già successo col sindaco di Riace, Mimmo Lucano, accusato di aver favorito l’immigrazione clandestina. Sciocchezze, tempo sprecato. Lucano è un angelo e stop. Ovviamente tutti sono innocenti fino a prova contraria. Valeva ieri, vale oggi e soprattutto vale per tutti. La sinistra però non la pensa così. Quando c’è di mezzo l’immigrazione, le sentenze di assoluzione sono emesse direttamente dai quotidiani schierati. Si va oltre il garantismo: si pretende un lasciapassare che consenta di agire nella illegalità. Lo Stato di diritto non rientra nelle loro corde ma in fondo già lo sapevamo. Un esempio. Titolo di prima pagina di Repubblica: «Rifiuti illeciti, l’ultima accusa per fermare le Ong. Così il muro dei cavilli discrimina i migranti». All’interno, veniamo a sapere che il procuratore di Catania, Antonio Zuccaro, è ossessionato dalle Ong e vuole dimostrare a tutti i costi che favoriscono il traffico dei migranti. Per questo, innalza un muro di «cavilli» inutili alla vera giustizia ma utili per screditare chi vuole salvare i migranti. In questo caso, i «cavilli» sarebbero 24 tonnellate di rifiuti consistenti in vestiti dei migranti, garze sporche, mascherine usate. Una potenziale fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni, secondo la procura. Bazzecole, secondo la sinistra pro-immigrazione. Anzi. L’inchiesta sarebbe un «colpo di piccone» all’Italia tollerante e solidale che affronta un clima di «razzismo strisciante». Siamo ai confini della realtà. Quando si parla di immigrazione ormai la sinistra (e non solo, purtroppo) mette da parte il buonsenso e si tuffa in un’orgia di retorica che fa male a tutti. Fa male a noi, perché ci impedisce di affrontare lucidamente la questione. Fa male agli immigrati e ai Paesi da cui partono. Gli immigrati si illudono di trovare la cuccagna in Europa ma finiscono a fornire manodopera alla criminalità o ai caporali che li fanno sgobbare nei campi per un tozzo di pane. Spesso i clienti degli scafisti non sono disperati in fuga dalla guerra. Sono invece i rappresentanti di una nuova, piccola borghesia che sarebbe preziosa proprio nei Paesi d’origine. Sull’argomento, studiosi come il laburista Paul Collier hanno scritto interi saggi. Il traffico di uomini è nuova forma di schiavismo e va stroncata.