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Prescrizione: cos’è e come funziona?

Di Persio Flacco (---.---.---.89) 18 novembre 2018 20:56

Sono d’accordo. La riforma proposta, che ferma la prescrizione alla sentenza di primo grado, sembra preludere a quella che a mio parere sarebbe la vera riforma: la limitazione del ricorso in appello. Il processo dovrebbe prevedere un solo grado di giudizio: il primo, che è il più prossimo ai fatti, agli accertamenti, alle testimonianze, e che offre alla difesa ogni garanzia di tutela dell’imputato. Col diritto di ricorrere in appello senza motivazioni il lavoro svolto nel processo di primo grado va sostanzialmente sprecato e il tempo del giudizio raddoppia. Si triplica col ricorso in cassazione, così che tra il rinvio a giudizio e la condanna definitiva trascorre un intollerabile lasso di tempo che rende la giustizia ingiusta che troppo spesso garantisce l’impunità agli abbienti che possono pagarsi un buon collegio di difesa per 10-15 anni e una condanna certa ai non abbienti. Se al blocco della prescrizione alla sentenza di primo grado si aggiungesse l’obbligo di accettare la sentenza in appello, anche quando fosse peggiorativa, si sarebbe fatto un enorme passo avanti nell’opera di risanamento della Giustizia italiana. Il ricorso in appello è una garanzia per il condannato nel caso in cui il primo grado sia stato viziato da errori, inadempienze, parzialità, ma la sua fondatezza dovrebbe essere valutata da un giudice terzo. Così come il ricorso alla Cassazione.


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