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Folli Follie. La parabola dell’impero del retail del lusso si avvia, forse, alla fine. La lezione che dovremmo apprendere

Di Kindlyreqd (---.---.---.21) 30 novembre 2018 20:11

Caro amico, che scrivi mettendo volutamente di mezzo solo l’Italia, che in questa storia c’entra come i classici cavoli a merenda, e comunque

non più di qualsiasi altro Paese europeo e non, forse volevi riferirti in sottinteso (mica tanto, poi) al suo governo, che guarda con occhio a tuo avviso troppo circospetto a finanza e mercati, con particolare riguardo per le società di rating e revisione.

Oltre a spiegare perchè proprio l’Italia dovrebbe essere particolarmente attenta agli imprenditori "benefattori", mentre gli altri Paesi invece sono immuni dai truffatori e possono dormire sonni tranquilli, dovresti anche completare il quadretto che hai fatto con qualche informazione più approfondita sulla storia di questa Folli Follie.

Ad esempio, sarebbe utile sapere se i bilanci della Folli Follie avevano già negli anni precedenti quelle storture "scoperte" dalla QCM, sia pure con accettabili scostamenti, sapere cioè se anche nei bilanci precedenti erano iscritti 600 punti vendite ed un fatturato in Asia dieci volte superiore a quello reale.

Se così fosse, se cioè già nei bilanci precedenti erano presenti quel po po’ di numeri a caso, allora bisognerebbe spiegare come mai le società di revisione che hanno esaminato quei bilanci non se ne sono accorte e li hanno poi tranquillamente certificati. Senza considerare poi gli occhi chiusi della Consob greca, che pure dovrebbe giocare un ruolo di un certo peso nella vicenda.

Ricordando poi che le società di revisione, che sono legate a filo doppio con quelle di rating, sono il braccio armato della Finanza predatrice e di pochi scrupoli.


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