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Uno spettro si aggira per l’Europa: il populismo.

Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 24 agosto 2018 10:24

Considerato il suo status di prof. di etica, mi viene il dubbio che questo articolo sia una provocazione, una sorta di test con il trucco, però le risponderò come se Lei credesse in ciò che ha scritto, 

questo articolo mi sembra un coacervo di stereotipi; apparentemente inteso a “spiegare” in realtà vuoto. Morale ed Etica non sembrano risiedere da queste parti. Non c’è nemmeno conoscenza: 

Trump, sono gli USA, quel posto che fu chiamato Impero e come tale si comporta, attacca per difendere il suo potere. E’ il paese del liberismo, dell’establishment del quale Trump è parte integrante e di cui populismo e qualunquismo sono gli alleati, forse addirittura riveduti, corretti e promossi allo scopo. 

Putin, Russia: non è da meno con un autoritarismo più appariscente, nulla più. Potenza economica assai limitata prodotta da vendita di gas e petrolio, soldi “minga”. Ho la netta impressione che l’Italia, povera ed indebitata per colpa prima di tutto sua, dal punto di vista economico sia assai più “potente”. Bel totem: lui e gli oligarchi russi si sono spartiti le “conquiste” del socialismo reale, alla facciaccia del popolo russo. 

Brexit: espressione massima del populismo? lo dico, da professionista negli scambi con l’estero, che è in grande difficoltà ad applicarla. Essere parte di Maastricht e di Schengen con una moneta nazionale usata nella finanziarizzazione liberista, hanno permesso un grande sviluppo nelle attività terziarie. Sembra però che anche gli inglesi mangino, si curino, utilizzino carta, plastica, macchine che però non producono. Il successo finanziario e commerciale svaniscono se merci, persone e soldi non possono circolare “liberamente”. 

Visegrad: Polonia Ungheria Rep.Ceca Slovacchia, “ma mi faccia il piacere”! sono colonie economiche di Paesi Europei, Tedeschi e Francesi su tutti, “mantenuti” dai contributi UE. I “colonizzatori” ringraziano, sono assai contenti di pagare stipendi bassi, autoritarismo dello Stato e soppressione dei sindacati “non allineati”. Oddio i colonizzatori, per raggiungere lo scopo, hanno investito anche utilizzando fondi che la Ue ha destinato a scopo di promozione economica di quei popoli, ma insomma. Il giorno che l’UE taglia i contributi, o il giorno in cui i loro amici italiani non firmano il bilancio comunitario, troveranno le parole populiste giuste per fare dietro front, (veramente gli italiani dovrebbero incazzarsi non poco con loro visto che non sappiamo (sic!) dove mandare i migranti), 

Austria: vai a sapere, nonostante siano passati 100 anni, gli austriaci soffrono ancora la perdita di Cecco Beppe, la perdita della grandezza imperiale, l’irrilevanza. Moderatamente xenofobi sempre, credo soprattutto perchè il territorio è orograficamente difficile dunque paesi e cittadine che fanno della tradizione un motivo di coesione ed orgoglio. Gente allegra e ospitale ma, come da noi, dopo tre giorni l’ospite (non pagante) puzza. 

Ritornano: i costumi, quelli di carnevale? l’ordine, quale? olio di ricino e bastone? la tradizione, si riferisce alle feste paesane? i simboli religiosi, quelli sì è vero, ma di religiosità vera e quel poco di morale che una religione può dare, spariti. Ehhh potere di pubblicità e marketing. Sospetto che la pubblicità ed il marketing abbiano fatto un ottimo lavoro con pessimi effetti. 

Dice che i poteri tecnocratici sono messi in discussione? A parole forse, nei fatti sono sempre più forti; le divisioni, le contraddizioni, lo sfascio dell’UE, rende più forti i potentati economici che hanno fatto del pianeta un gioco di potere, una sorta di Risiko: divide et impera, ricorda?.Saremo noi italiani con le pezze al culo a farli soccombere o prevarrà il bisogno? 

Ciò che premeva ai “tecnocrati” era eliminare due vocaboli e le loro conseguenze: politica ed ideologia. La pancia non pensa, non si procura ciò di cui ha bisogno, importante essere piena, poi rutta, scorreggia ed evacua e avanti così tutti i santi giorni, finchè ce nè……. ! 

Un Saluto

Es


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