Q’A’ NISCIUNO E’ FESSO.
Caro Vittorio, lo schema del buon funzionamento è
chiaro:
- lo stato decide di concedere la gestione di un
suo bene; nel caso: le autostrade
- lo stato fissa le regole della concessione
- lo stato bandisce una gara fra chi ambisce a
quella concessione
- lo stato valuta le offerte e l’attendibilità dei
concorrenti e in base a queste e ad uno schema prestabilito aggiudica la concessione
- lo stato (attraverso suoi organi) controlla
scrupolosamente l’operato del concessionario, il rispetto delle regole, dei
principi di sicurezza, di trasparenza dei conti....
Credo che sia inutile continuare: niente di tutto
ciò è avvenuto; lo stato non controlla proprio niente.
Quanto incassa autostrade? Nessuno lo sa: le cifre
ufficiali degli incassi sono quelle dichiarate dai concessionari, ma nessuno
controlla che quelle siano reali.
I caselli rilasciano forse scontrini fiscali
tracciabili? E se nessuno controlla, perchè credere che quelle cifre siano
vere?
Tu sostieni che lo stato italiano è colpevole,
perchè non ha esercitato il suo ruolo di controllore.
E’ certamente vero, ma che senso ha questo
teatrino fra lo stato e il concessionario?
Se lo stato italiano non ha eradicato la mafia è
perchè la mafia è ben insediata nello stato.
Se lo stato italiano non controlla i suoi
concessionari è perchè i concessionari controllano le istituzioni statali.
I titolari di concessioni balneari fanno abusi e
straguadagnano sulla concessione di un bene pubblico; certo, spiagge, acque
minerali ed autostrade sono cose diverse, ma il meccanismo è sempre lo stesso:
per motivi inconfessabili ma comprensibilissimi si dà in gestione un bene
pubblico ad un amico privato e lo si esenta da ogni controllo.
Certo, lo stato è colpevole per inadempienza, ma
chi non è fesso lo sa bene che quelle inadempienze sono il frutto della
corruzione per cui politici e governanti non hanno agito e non agiscono
nell’interesse dello stato ma dei concessionari, che perciò sono fuori da ogni
controllo, anzi: protetti da chi li dovrebbe controllare.
La corruzione implica che il corrotto sia
colpevole, ma non assolve il corruttore, anzi: quando il corruttore è grande e
potente lo capiscono anche i fessi da dove è partita la corruzione. Ma forse
nessuno è così fesso da dubitarne davvero.
GeriSteve