EPPURE, QUALCOSA CAMBIERA’.
Caro Paolo,
fai benissimo a denunciare l’arroganza dell’ad di
autostrade, fai benissimo, insieme a Persio Flacco a denunciare la cronica
impunità dei potenti, eppure...
eppure io credo che stavolta a non aver capito sia
l’ad Castellucci.
Non ha capito che il vento sta cambiando e
pericolosamente (per lui). Lo hanno capito meglio gli investitori (molti
stranieri) che hanno precipitosamente disinvestito sulla sua azienda.
E’ del tutto evidente che in Italia, e non solo,
tanta gente non è più disposta a farsi turlupinare e che chi esagera,
addirittura dopo aver causato morti, dovrà essere abbandonato dal sistema, che
cercherà di salvare se stesso abbandonando gli stupidi arroganti.
Il governo attuale cresce nei consensi, non perchè
abbia brillato, ma perchè nel paese cresce l’esigenza di farla finita con
malgoverno, corruzione, complicità con la delinquenza. Chi governa lo sa e
cercherà di non smentirsi su quest’esigenza.
Non credo che per questo si sia irreversibilmente
intrapresa la via del risanamento e del buon governo: al di sopra dei
Castellucci ci sono logge di potenti con menti raffinate che queste cose le
capiscono bene. Decideranno come contrattaccare e lo faranno con i loro potenti
mezzi: hanno a loro disposizione strateghi, pianificatori, psicologi, spin doctors, opinion makers, mass media nonchè
tutto l’apparato burocratico dell’UE. Cercheranno di fermare le azioni di
risanamento attizzando contrasti e secessioni, utilizzeranno la strategia della
tensione sui titoli di stato e la macchina del fango contro gli innovatori più
intraprendenti. Nel far deragliare la "primavera italiana" si
coalizzeranno poteri globalizzati che temono altre primavere in altri paesi.
Difficile prevedere cosa succederà e dove si andrà
a finire, ma è facile prevedere che non sarà un percorso facile, che si avranno
colpi e contraccolpi.
Noi, piccoli liberi pensatori indipendenti su Agoravox e
altri blog potremmo avere un ruolo rilevante nel chiarire il come e il perchè
di quei colpi e contraccolpi. E’ vero
che contiamo molto poco, ma è anche vero che i grandi e a suo tempo ascoltatissimi
opinions makers di sempre ormai
stanno contando sempre meno; basta ricordarsi il referendum costituzionale, le
elezioni, le tirature dei giornali tradizionali, i sondaggi: la gente vuole
pensare (bene e male) con la sua testa e non più con la loro.
Saluti,
Geri