• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

La libertà degli eletti, il sacrosanto principio del "divieto di vincolo di mandato"

Di Enzo Salvà (---.---.---.133) 10 giugno 2018 11:58

D’accordo con Giantonio salvo che la citazione del punto 20 doveva essere più completa. i punti focali sono: vincolo di mandato, Portogallo e Spagna. Si fa intendere che PT e ES hanno introdotto il vincolo di mandato: falso (non dico si sono sbagliati). In Portogallo e Spagna i parlamentari votano in dissenso dal loro gruppo e contro il Governo, se vogliono, e, se vogliono, abbandonano il gruppo di origine per aderire al misto: sono vincolati solamente a non aderire ad un altro partito durante il mandato. 

Paradossalmente, proprio adesso che abbiamo il contratto, si evidenzia un altro particolare che stranamente nessuno dell’informazione ha recepito (forse siamo troppo abituati a leaderismi - elites ecc): due partiti che si sono affrontati in maniera anche piuttosto esagerata in Campagna Elettorale, formano il Governo e concordano provvedimenti sui quali prima erano contrari: che succederebbe con il vincolo di mandato? costringi i parlamentari a tradire la parola data in Campagna Elettorale? Costringi i partiti a non fare alleanze, vincolando anch’essi alla Campagna? Io penso che quella parte del contratto sia più reclame che altro.
Lo stesso punto riduce i parlamentari per motivi di snellezza (Renzi riveduto e corretto e c’è anche il CNEL) e risparmio, parla di democrazia diretta/referendum ecc. Come scrive Truman "suffragio universale e diretto" tecnicamente difficile, ma un supporto c’era nel Mattarellum: collegi elettorali uninominali molto ristretti 475 e un proporzionale (partiti?) 175. (camera), quindi Candidati più forti su territori più ristretti che verrebbero anche più osservati durante il mandato dagli elettori stessi -Rosatellum bis (peraltro ancora sub judice) uninom. 232 prop. 386 estero 12. 

Il contratto parla di 400 Deputati: intanto c’è da vedere con quale legge elettorale, ma anche se fosse maggioritaria, anziché privilegiare la vicinanza con l’elettore privilegia il partito non la democrazia diretta. 
Referendum lascio ad altri, non sono in grado di giudicare sufficientemente.

E non è detto che se il Rosatellum passa il vaglio della Corte non venga mantenuto, nel contratto non c’è mica scritto riforma elettorale. Chi lo dice che, considerato il risultato, non venga mantenuto?
pv21 : bello ed azzeccato il riferimento a Cola di Rienzo

Un Saluto
Enzo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox