Cul-de-sac >
Tutti
possono constatare che la differenza (v. sopra) tra detenere il 35% o il 55%
dei seggi di una coalizione è finora l’unico “argomento tabù”.
Così come appare
prematuro (?) dissertare sui potenziali “sviluppi” legati all’avvento di un ‘governo
del Presidente’ (con tanto di “oculato” programma).
Da un lato è scontato che
M5S non potrebbe aderire, per sua coerenza, a siffatta formula di governo.
Dall’altro
il centrodestra ed il centrosinistra potrebbero ritrovare, per diversi mesi, le
ragioni di una convergenza funzionale ad una semplificazione dell’offerta
politica.
In questo quadro la LEGA avrebbe tempo e modo per consolidare il suo ruolo
trainante nel centrodestra, mentre il PD potrebbe ricucire le lacerazioni e compensare
le “perdite” subite.
Per contro M5S, in forza dei tanto declamati sacri principi di onestà e
trasparenza, dovrebbe convincere 2 milioni di suoi attuali elettori a rinviare aspettative
e bisogni. E continuare a scommettere di varcare in futuro la soglia del 50% di
voti +1.
Una “sublime” gestione del percorso politico che ha la parvenza di un
cul-de-sac.
Di “realtà virtuale” si nutre la PESCITUDINE di chi …