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Essere (al governo) o non essere (più)

Di pv21 (---.---.---.89) 20 aprile 2018 19:34

Cul-de-sac >

Tutti possono constatare che la differenza (v. sopra) tra detenere il 35% o il 55% dei seggi di una coalizione è finora l’unico “argomento tabù”.


Così come appare prematuro (?) dissertare sui potenziali “sviluppi” legati all’avvento di un ‘governo del Presidente’ (con tanto di “oculato” programma).

Da un lato è scontato che M5S non potrebbe aderire, per sua coerenza, a siffatta formula di governo.

Dall’altro il centrodestra ed il centrosinistra potrebbero ritrovare, per diversi mesi, le ragioni di una convergenza funzionale ad una semplificazione dell’offerta politica.

In questo quadro la LEGA avrebbe tempo e modo per consolidare il suo ruolo trainante nel centrodestra, mentre il PD potrebbe ricucire le lacerazioni e compensare le “perdite” subite.

Per contro M5S, in forza dei tanto declamati sacri principi di onestà e trasparenza, dovrebbe convincere 2 milioni di suoi attuali elettori a rinviare aspettative e bisogni. E continuare a scommettere di varcare in futuro la soglia del 50% di voti +1.


Una “sublime” gestione del percorso politico che ha la parvenza di un cul-de-sac.

Di “realtà virtuale” si nutre la PESCITUDINE di chi …


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