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Da Heidegger a Dugin: dal nazismo al neonazismo

Di Persio Flacco (---.---.---.102) 28 novembre 2017 20:26

Qualche anno fa una organizzazione, Gherush92, accreditata come consulente speciale di una commissione ONU, chiese la messa al bando della Divina Commedia di Dante Alighieri, principalmente a causa di certi contenuti antisemiti.
La richiesta venne giustamente accolta con una salva di pernacchie da chi considerava il valore complessivo dell’opera, non di certe sue parti.
Lo stesso trattamento si dovrebbe riservare a chi chiede la messa al bando del filosofo Martin Heidegger a causa della compromissione dell’uomo Martin Heidegger col regime nazista.

Molto tempo fa un ebreo palestinese salvò dalla morte per lapidazione una donna accusata di adulterio rivolgendosi alla folla con queste semplici parole: "Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei.". 
Chi direbbe, oggi, che quel geniale saggio agì per il male ostacolando il corso della Legge?
Eppure sembra di essere tornati a chi giudica un altro senza prima giudicare se stesso facendosi schermo di qualche legge o norma morale.

Riguardo al "Rasputin" Dugin, che suggerisce l’appellativo di "Zar" riservato a Putin, ricordo che a differenza dei monarchi russi il presidente della Federazione Russa è eletto a suffragio universale. Possiamo quindi affermare con certezza che definire Vladimir Putin uno zar è una fake news.

Riguardo alla asserita influenza del neonazista Dugin sulla presidenza russa, i fatti ci dicono che dopo il golpe targato Soros-CIA-Nuland di simboli nazisti se ne vedono molti di più in Ucraina che in Russia.
In particolare per merito dei dipendenti dell’oligarca israelo- ucraino Kolomoisky, patron, tra l’altro, del Battaglione Azov e stretto alleato di "Pravi Sector".

"Chi di voi è senza peccato..."


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