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Ritorno al passato del "femminismo-liberal-pop"

Di Aira Athina (---.---.---.95) 10 novembre 2017 10:45

Sono d’accordo con l’articolo e con Michelangela Barba: prima di parlare di regolamentazione come della soluzione alla barbarie della schiavitù della prostituzione dobbiamo indagare la realtà dei bordelli (molte raccapriccianti inchieste sono già state fatte) e soprattutto chiederci se non sia la prostituzione stessa l’aberrazione da combattere. Quello che mi stupisce è l’evidenza del fatto che molti, nel trattare questo argomento, rimangono in superficie dando per scontato che questo sia un servizio come un altro. Se qualcuno/a sceglie di vendere "liberamente" il proprio corpo ed è la libertà che ci sta a cuore, allora dobbiamo lasciare queste persone libere di fare ciò che desiderano quando e dove lo desiderano, senza che qualcuno o qualcosa le "regolamenti" nella gestione di sé stesse radunandole in un luogo dove un "coordinatore" ricavi il suo guadagno (in italiano questo si chiama sfruttamento. Sfruttamento legalizzato). Altrimenti stiamo istituzionalizzando anche il concetto che una donna può essere usata, consumata e maltrattata (il consumatore di sesso è sempre un uomo e spesso aggressivo, lo dicono le inchieste). Il messaggio che inevitabilmente se ne ricava è: "questa repubblica prevede cittadini di prima scelta ed altri, di sesso femminile, di seconda scelta, che possono essere usati e consumati dai primi".


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