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Manifestazione nazionale contro il razzismo, 21 ottobre a Roma

Di pv21 (---.---.---.48) 8 ottobre 2017 19:26

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La cittadinanza, concepita come Jus soli, è perfino collocata al centro di una “campagna culturale e civile”. Quel passo basilare, si sostiene, da fare subito per integrare e conquistare l’animus di un/a bimbo/a d’origine straniera.

L’alternativa, si avverte, è che cresca sentendosi estraneo e respinto.


NOTA. Come se il sistema di valori, di regole e di rapporti sociali, assimilati e maturati durante l’adolescenza, dipendesse dall’avere o meno lo status di cittadino. Sarebbe una nuova “conquista” culturale e sociale che comunque dipenderebbe dalla volontà dei genitori e che il beneficiario potrebbe ricusare appena maggiorenne.


Per contro. Equità e giustizia sociale vogliono che chiunque risiede per anni in modo regolare e stabile nel nostro paese ha diritto d’usufruire del collettivo sistema d’istruzione ed offerta professionale, nonché dell’assistenza sanitaria e sociale necessarie.

QUESTO e solo questo è il tema che, magari, richiede fin da subito un qualche provvedimento “integrativo” di tipo giuridico/amministrativo.

Cambiare l’entità cittadinanza non può dipendere da Riflessi e Riflessioni interferenti


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