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La scrittura inutile

Di Marina Serafini (---.---.---.75) 30 settembre 2017 23:36
Marina Serafini

É vero, l’acquisizione veloce delle informazioni attraverso il poliverso linguaggio multimediale, che si espande virtualmente grazie anche alla rete, arriva inevitabilmente ad allenare la mente dei fruitori ad un funzionamento differente dal modo delle precedenti generazioni. Lo sta gia’ facendo e non può fermarsi. Col mutare degli strumenti disponibili, cambia anche il modo di usare le nostre risorse personali - in primis quelle gnoseologiche. Da qui, a cascata, cambia il modo di vedere il mondo e di fruirne. Un inevitabile funnel che spinge verso un circolo che nessuno desidera divenga vizioso. Allenare l’ emisfero destro più del sinistro potrebbe essere una grande rivoluzione, i cui meriti potrebbero essere riconosciuti nella riscoperta del lato emotivo e creativo del nostro essere. Una rivalutazione della capacità analogica del comunicare sarebbe davvero opportuna, in una società come quella attuale, in cui domina la razionalità come unico vessillo di verità assoluta. Quanto alla velocità, tristemente e spesso a ragione legata alla superficialità, giá ne cogliamo gli effetti nei giovani, che trovano difficile restare a lungo concentrati su un concetto. In un mondo interconnesso, in cui una infinità di notifiche richiama continuamente l’attenzione degli utenti, sparpagliandola in direzioni plurime, e in cui la ricerca di una informazione spalanca una quantità ingestibile di risposte... Beh é facile lasciarsi tentare dalla distrazione e dalla voglia di semplificare. A Roma si dice che "il troppo stroppia", ma la vera problematica non é nella quantità delle informazioni disponibili - sempre auspicabili, per carità -ma nel modo in cui si é in grado di fruirne. E scusatemi se torno a citare la scuola e la responsabilità degli insegnanti (scolastici o meno). Le generazioni si educano tra loro, alle precedenti sta la responsabilità di accompagnare le successive nel mondo, per orientare a capirci qualcosa e a operare per renderlo un posto gradevole e utile. Laddove questo non avviene o avviene in modo sbagliato si va ad innescare un avvitamento auto ed etero-lesivo. E nell’attualità non mi pare ci troviamo messi proprio bene...


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