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Immigrazione e percezione alterata

Di Persio Flacco (---.---.---.215) 3 ottobre 2017 12:33

Il bello delle statistiche è che danno una parvenza di obiettività e di fondatezza alle opinioni.
Qui le statistiche servono a "dimostrare" che chi obietta all’immigrazione, così come fattualmente si presenta nella realtà, è islamofobo, dunque una specie di razzista.
Non tutti sono islamofobi allo stesso modo, per carità, la quota di islamofobia è percentualmente pesata in modo scrupoloso per ogni categoria presa in esame: sinistra, centro, destra. Sta di fatto però che, tanto o poco, chi più chi meno, chi non accetta integralmente le politiche immigratorie così come sono islamofobo lo è comunque. Lo dicono i numeri! E questa è la ormai classica interpretazione offerta dal mainstream per negare ogni fondatezza alle obiezioni che vengono mosse da chi non si adegua supinamente a certi fenomeni.

Naturalmente, come nel proverbiale caso del mezzo pollo a testa, l’analisi statistica, se fatta in un certo modo, produce una lettura distorta della realtà.
In questo caso fa rientrare "matematicamente" nella categoria degli islamofobi anche chi si pone le seguenti domande:
1. è accettabile una immigrazione che non tenga conto della effettiva possibilità (o della volontà politica) di assicurare una vita decente agli immigrati?
2. chi emigra dal proprio Paese è felice di farlo o vi è costretto da cause che sarebbe possibile rimuovere o attenuare?
3. l’immigrazione di massa in un contesto di diritti, tutele del lavoro, coscienza di classe, non produce un effetto distruttivo ad esclusivo vantaggio del profitto?
4. Un Paese è fatto di città e paesi, di strade, piazze, edifici, fabbriche, campi o anche di reti sociali, di culture, di modi di essere, su cui l’immigrazione ha un impatto negativo o comunque costoso?
5. a determinare in parte o in toto le cause dell’immigrazione non sono proprio alcune azioni dei governi e dei gruppi di interesse che sollecitano ad accettarla sventolando statistiche?
6. infine: le motivazioni "umanitarie" addotte da chi chiede di accettare senza obiezioni l’immigrazione tal quale è, sono per caso le stesse addotte per giustificare cambi di regime qua e la per il mondo?

E’ un peccato che queste domande sporchino un po’ il nitore "obiettivo" delle statistiche presentate nell’articolo. Ma si sa: gli islamofobi sanno coprire astutamente le loro pulsioni razziste...


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