RISPETTO
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Il piccolo CHARLIE continua a vivere (o vegetare?) grazie al costante
sistema di controllo ed al supporto vitale dei macchinari a cui è attaccato.
BISOGNA che sia un soggetto titolato e/o un Ente specialistico a prendersi cura del
piccolo e la piena responsabilità di un suo eventuale allontanamento dal Great
Ormond Steeet Hospital di Londra.
Questo a riprova di come il combinato
sviluppo di tecnologia e scienza medica sia sempre più in grado di alterare e rallentare
il letale decorso di una patologia irreversibile creando una temporanea “sospensiva”,
tanto artificiale quanto illusoria. Da qui al cosiddetto accanimento
terapeutico il passo è breve.
Un punto fisso.
L’unico, sfortunato protagonista
di tutta la vicenda è il piccolo Charlie.
Di sicuro non hanno voce in capitolo
gli 83mila (pur generosi) donatori di 1,3 milioni di sterline che ne farebbero una
“cavia” umana per una sequenza di “esperimenti” tutti da validare.
Viene
altresì il dubbio che sul rispetto dovuto a un essere umano prevalga l’affettuosa
empatia generata da un silenzioso, tenero “bambolotto”.
Focalizzare la sostanza
evita di venir Travolti dalle Informazioni …