Pragmatismo >
Fino ad
una 60na d’anni fa nelle nostre campagne l’improvvisa perdita di un vitello era
vissuta peggio dell’accidentale dipartita di uno dei componenti più giovani del
nucleo familiare.
OGGI sono varie migliaia i bambini non accompagnati che ci
arrivano dai paesi più disastrati (carestie, lotte tribali, schiavitù, ..).
Per
le famiglie di origine il fatto di vederli andare via significa sperare che
abbiano miglior fortuna e, da subito, avere una bocca in meno da sfamare.
Ovvero. Nel
caso dei bambini viene messa in conto anche la possibilità di non averne più
notizia. Quando invece a partire è un componente quasi adulto si aspetta con
ansia che si rifaccia vivo mandando un po’ di soldi.
In buona sostanza.
Si
tratta di prendere atto che anche questo fa parte della dura realtà della vita.
CAVALCARE la “gravità” di siffatti eventi sfoderando mirabili spunti “solidaristici”
e slanci “buonistici” da paese
benestante è del tutto superfluo, se non deplorevole.
Diritto di parola ha solo
chi è concretamente intenzionato a farsi carico, fino in fondo, di offrire una “dignitosa”
prospettiva di vita a ciascuno di quegli esseri umani.
Tutti i problemi vanno
affrontati senza alterare valore e significato di Parola e Merito …