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Ci stiamo disabituando alla democrazia

Di pv21 (---.---.---.4) 28 aprile 2017 12:54

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Sotto la guida “novatrice” dell’effervescente segretario-premier, il PD ha visto dileguarsi il ragguardevole surplus di consensi raccolto all’elezioni Europee (2014). Oltre 2 milioni di voti catturati, in un sol colpo, da M RENZI proiettando la slide del BONUS da 80 euro per 10 milioni d’italiani (?).


DOPO la batosta subita al referendum Costituzionale l’allora 40% del PD è scivolato man mano verso il 26%. Di più. C’è chi valuta che alle prossime primarie sarebbe un risultato “soddisfacente” una affluenza dimezzata (!!) rispetto a quella (> 2,5 mln) registrata a fine 2013.


NESSUNO di loro confessa che tanto più bassa sarà l’affluenza e più peserà il gruzzolo di voti di quelli “ansiosi” di partecipare perché sperano di continuare a trarre un qualche tipo di beneficio-vantaggio dal riproporre lo stesso stile di leadership. E magari facendo ancor più tesoro di una certa smaliziata “scuola” democristiana.

Non ultimo.

Con un sistema proporzionale, in una coalizione di governo nata in Parlamento, anche una forza politica di appena il 12-15% potrà assumere un ruolo decisivo di primo piano. Specie se, fatta a immagine e somiglianza di un sommo leader, viene gestita in modo verticistico e “esclusivo”.


Ergo.

Siamo ben lungi dal “rinnovare” valori e anima del PD originario.

Di certo non valgono i toni pacati della vigilia.

UNICA difesa: un voto che fissi lo stop definitivo a tale sperimentata logica politica: monocorde e “favolistica”, sorretta da precisi “potentati” personificati.

Buoni propositi e allettanti obiettivi sono voci tipiche di un Dossier Arroganza


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