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Turchia | La democrazia che si suicida

Di GeriSteve (---.---.---.35) 23 aprile 2017 13:07

Condivido il fatto che un mondo globalizzato riduce fortemente le possibilità di controllo dell’economia da parte di un governo, che sia democratico o no, ma non vedo perchè mai parlare di "suicidio della democrazia" e del "bisogno di rivoluzione".

Partiamo dalla affermazione: "Le regole dobbiamo accettarle, sia quando vinciamo che quando perdiamo".

A me risulta che in quella votazione ci fossero due milioni e mezzo di schede contraffatte, perchè non timbrate dagli scrutatori, come invece le regole impongono e che un tribunale abbia sentenziato la loro validità. Se ciò è vero, dobbiamo dedurne che non c’è stata nessuna vittoria del SI’ alla modifica costituzionale ma un’enorme broglio elettorale. La democrazia non si è affatto suicidata ma è stata assassinata dai brogli del governo.

Resta il fatto che non pochi turchi abbiano votato per il SI e questo si spiega bene con l’arretratezza culturale delle campagne. La democrazia non fa miracoli: se la gente non è in grado di capire i dittatori possono arrivare al potere "democraticamente".

C’è però un fatto sconcertante: il SI ha prevalso abbondantemente anche fra i turchi emigrati, che non dovrebbero essere analfabeti e ignorare il mondo.

Io credo poco allo "scontro di civiltà", ma in questo caso sospetto che lì stia la spiegazione. Ai turchi emigrati non passa per la testa di tornare in Turchia sotto Erdogan, ma probabilmente con quel voto hanno ritenuto di affermare la loro identità turca e islamica in contrasto con una società in cui non si riconoscono e in cui non si sono affatto integrati.

Aver paura degli immigrati che rifiutano di integrarsi, secondo me, è saggezza e non xenofobia razzista o paranoica paura dell’altro.

Ignorare il problema e sostenere che c’è posto per tutti è, quello sì, un suicidio della democrazia.

GeriSteve


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