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Carcere, cambia il lessico: "cella" diventa "camera di pernottamento". «Io non ci sto»

Di Nadia (---.---.---.83) 14 aprile 2017 11:08

Capisco e sono d’accordo sulla rieducazione e reinserimento del carcerato nella società, ma che senso ha cambiare denominazione ai termini concernenti il sistema carcerario stesso? Se si vuole assimilare la vita dentro il carcere italiano a quella esterna occorre occuparsi innanzitutto del trattamento umano che avviene al suo interno, riorganizzarne la vita, le strutture degradanti, risolvere i problemi della polizia penitenziaria e molto altro ancora; non credo sia sufficiente un nuovo lessico o cambiare abito per guarire da una malattia, se poi varcando il cancello principale delle carceri italiane non è in grado di restituire dignità alla persona ristretta.


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