ASSONANZE >
Il
quesito referendario da confermare prefigura, tra l’altro, la soppressione del
CNEL. L’unico Organo di rilevanza Costituzionale (art.99) che dà consulenze e
formula proposte legislative in tema di economia e lavoro (vedi incipit art.1).
Tutto questo secondo i principi ed entro i limiti dettati dalla Legge.
Sono
passati giusto 30 anni (1986) da quella Legge ordinaria (n.936) che ne
dettagliò le competenze, le attribuzioni ed il funzionamento. Nonostante i diversi
ulteriori “aggiustamenti” il CNEL ha sempre di più assunto i connotati di un
carrozzone senza arte né parte e, come tale, votato allo sbando.
Ciò premesso.
Una
volta fatti i dovuti distinguo, nella configurazione del CNEL non si possono
non cogliere singolari “assonanze” con l’odierna proposta del nuovo SENATO.
I 65
membri del Cnel (esperti e rappresentanti) sono di fatto “nominati e demandati”
a svolgere un’attività a carattere saltuario ed accessorio. Tant’è che alle
riunioni di varie Commissioni sovente è venuto a mancare perfino il numero
legale.
Dopo il preliminare dibattito con le categorie d’appartenenza, come da
Legge, quanto prodotto viene sottoposto al vaglio (di merito) e può subire l’eventuale
“rigetto” (supremazia) da parte di altri Organi Costituzionali (Governo,
Camere,..).
Conclusione.
Anche visto il pregresso, il CNEL potrebbe costituire un
sostanziale banco di prova per lo spirito e le capacità “riformatrici” vantate
dal leader RENZI che, al contrario, ne propugna la sbrigativa soppressione per
poter risparmiare sul capitolo costi (circa 9 milioni anno). COSTI che, per esperienze
similari, potrebbero essere azzerati solo tra parecchi mesi, se non anni.
Quindi.
A fini referendum dovrebbe emergere qualche
serio dubbio.
Non solo sul merito specifico, ma anche sulla base delle citate “assonanze”
con la nuova formulazione del Senato.
Meglio sempre diffidare di Riflessi e
Riflessioni finalizzate a orientare …