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Risposta a Beppe Grillo

Di Andrea Campilungo (---.---.---.6) 19 giugno 2009 03:20

Caro Federico,

nel mio articolo non ho voluto fare un’apologia di Napolitano. Come ho già detto. Non voglio dire che sia un presidente buono o meno buono. Non è questo che mi interessa. Mi interessa solo affermare e far capire che in questa specifica circostanza (promulgazione della legge Alfano) ha agito con equilibrio e nel rispetto dei limiti ai suoi poteri. Tutto qui.

Quanto all’"utilità" del Presidente della Repubblica, sono assolutamente d’accordo. Non ho fatto questo distinguo in precedenza nella mia risposta a GF, ma secondo me il nostro ordinamento ha un bisogno enorme di una figura di garanzia. Questo si è visto benissimo nel caso Englaro, in cui solo il Capo dello Stato ha potuto impedire una gravissima violazione della separazione dei poteri. In un’ipotesi da incubo, un sistema presidenziale con Berlusconi Presidente della Repubblica, probabilmente non avremmo avuto rimedi.

Sono meno d’accordo sul potere di scioglimento delle camere.

è vero che non ci sono limiti ai motivi e che in passato si sono sciolte le camere per i motivi più vari.

Devo precisare però che lo scioglimento delle camere è una decisione comunque gravissima, perchè il Presidente della Repubblica manda a casa dei parlamentari che sono stati regolarmente e democraticamente eletti dai cittadini.

Il fatto che la costituzione non preveda dei motivi specifici è perchè ha voluto garantire una flessibilità al sistema, non per dare al Capo dello Stato un potere arbitrario e antidemocratico.

Sostanzialmente il Capo dello Stato scioglie le camere quando in Parlamento non si riesce a trovare una maggioranza che dia la fiducia al governo. In quel caso, dopo vari tentativi, nell’impossibilità di avere un governo con la fiducia del Parlamento, il Capo dello Stato scioglie e affida la questione direttamente agli elettori.

Non è neanche necessario che sia la stessa maggioranza uscita dalle urne. L’importante è che il governo si "procuri" una maggioranza che gli dia la fiducia. Tant’è vero che nella nostra storia ci sono stati tantissimi governi che non sono usciti dal voto popolare, ma da un accordo in parlamento (es. il governo Dini del 1995).

Nel nostro caso, secondo me non era ipotizzabile che Napolitano dicesse "se voi approvate questa legge, io sciolgo le camere e vi mando tutti a casa". Sarebbe stato un’enormità e 2 minuti dopo l’avrebbero messo in stato d’accusa. Sarebbe stata un’enormità perchè attualmente il governo gode comodamente della fiducia delle camere e finchè le camere daranno fiducia a questo governo, è sostanzialmente impossibile ogni scioglimento.

 


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