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Risposta a Beppe Grillo

Di Andrea Campilungo (---.---.---.6) 19 giugno 2009 03:15

Caro Damiano,

mi dispiace sottolineare che i miei ripetuti appelli alla pacatezza, all’educazione, al confronto di idee, vengano ancora disattesi da lei.

Non so bene cosa intenda per una "legge elettorale illegale". Semmai la legge elettorale è incostituzionale.

Questo non era l’argomento del mio articolo, come ha detto giustamente Marko.

Però se lei ci è molto affezionato, continuerò a sbalordirla e le dirò che l’attuale legge elettorale è costituzionale.

Ora, prima di pensare al prossimo post offensivo, si calmi 2 minuti.

Bisogna capirsi sul linguaggio.

Secondo i suoi post, una cosa che è "brutta, cattiva" di conseguenza è anche "incostituzionale".

Ecco, questo linguaggio è errato. Non tutto ciò che è "brutto" è anche "incostituzionale". Sarà uno scandalo, ma la Costituzione permette anche delle cose "brutte".

Io considero questa legge elettorale sbagliata perchè sopprime la preferenza e permette così ai segretari di partito di scegliere gli eletti seduti comodamente in un ufficio.

Altra cosa è dire che questa legge elettorale è incostituzionale.

La costituzione richiede che i parlamentari siano eletti a suffragio universale diretto. Questo implica che vengono scelti, attraverso le procedure più diverse, con un’elezione diretta. "suffragio universale diretto" non significa "preferenza". La sfido a "provare" concretamente il contrario. Suffragio universale diretto significa solo che, IN QUALCHE MODO, i parlamentari vengono scelti dai cittadini, mentre nel "suffragio indiretto", come nel caso del Presidente della Repubblica, non si esprimono DIRETTAMENTE i cittadini, ma lo fanno INDIRETTAMENTE, perchè sono i parlamentari da loro scelti a scegliere poi il Capo dello Stato.

Siccome gli equivoci sono all’ordine del giorno, lo ripeto, io sono contrario all’attuale legge elettorale ma non si può dire che la legge elettorale è incostituzionale solo perchè non prevede la preferenza. E siccome non è l’argomento dell’articolo, non è mia intenzione dilungarmi oltre sulla questione.

Poi, le ripeto, i Parlamentari, i membri del Governo, il Presidente della Repubblica, i Giudici Costituzionali, non sono dei "dipendenti statali". il Parlamento, il Governo, il Capo dello Stato e la Corte Costituzionale sono "organi costituzionali" e rappresentano proprio quello "Stato" da cui dipendono i dipendenti delle Poste, per capirci.

Loro non possono essere "dipendenti" per definizione. Da chi dipende un parlamentare? Chi è il suo superiore? Chi è il superiore del Presidente del Consiglio? Nessuno.

Ora, lei può anche non darmi ragione ad oltranza, non le nego questo divertimento.

Ma mi sarebbe piaciuto che lei avesse detto qualcosa tipo "nella sentenza X la Corte Costituzionale ha applicato l’art. 28 in tema di alte cariche dello Stato". Ma non lo ha fatto.

Si limita a porre un "dogma" e ad aggiungere che "non si può andare da nessuna parte". Mi dispiace. Rimarremo al nostro posto...

Per il resto, le sue offese continue si commentano da sole...La invito a rileggere quello che scrive.

"prendo atto che loggigiorno a scuola e l’università italiana produce questi risultati"

Io prendo atto che la mia scuola e la mia università mi hanno insegnato che la lingua italiana vorrebbe che si dicesse "prendo atto che oggigiorno la scuola e l’università italiane (due soggetti, quindi l’aggettivo al plurale, questi non sono errori di battitura!) producono (due soggetti, quindi verbo alla terza persona plurale, questi non sono errori di battitura!) questi risulati"....


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