Cari ragazzi,
mi dispiace che la discussione si sia riscaldata eccessivamente. Per quello che riguarda le mie parole, se sono apparse provocatorie o irrispettose per qualcuno di voi, ve ne chiedo sinceramente scusa. Non era mia intenzione.
Cerco di spiegare per l’ennesima volta, a tutti, qual è il mio pensiero in questo articolo.
1) per usare la terminologia di Marko, la legge Alfano è una MERDA che mi fa schifo e mi vergogno che nel mio paese, il mio Parlamento, abbia approvato una norma del genere. Non l’ho mai difesa, nè prima, nè in questo articolo, nè nei commenti, ecc... mai.
Non sto difendendo la legge Alfano.
Non sto difendendo la legge Alfano.
Non sto difendendo la legge Alfano.
Non sto difendendo la legge Alfano.
Non sto difendendo la legge Alfano.
Non sto difendendo la legge Alfano.
2) alla luce dei poteri che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica e considerando la giurisprudenza della Corte Costituzionale sulla legge Schifani del 2004, Napolitano ha agito con il massimo equilibrio e rispetto delle istituzioni. Ha fatto quello che doveva fare.
Se la Corte ha detto che la legge Schifani è incostituzionale SOLO perchè dice A, B, C, D e la legge Alfano (per il resto identica) NON dice nè A, nè B, nè C, nè D, il Presidente della Repubblica aveva le mani legate e non poteva improvvisarsi "giudice della Costituzione", aggiungendo dei profili di incostituzionalità che la Corte non aveva trovato. Su quale giustificazione poteva farlo? Dicendo che lui la sa più lunga della Corte Costituzionale? Dicendo che è comunista? Dicendo che Berlusconi gli sta sulla minchia (cosa più che legittima)?
3) chi scredita così pesantemente Napolitano per la legge Alfano dovrebbe essere altrettanto severo con Ciampi, che firmò la legge Schifani, allo stesso modo.
4) secondo me le istituzioni di garanzia, come il Presidente della Repubblica, devono muoversi sempre con grande equlibrio e cautela. Perchè se si muovono come degli elefanti in una cristalliera non appaiono più delle figure di garanzia, super partes, ma appaiono qualcosa di diverso. E a quel punto diventano inutili o, peggio, pericolose.
5) la mia è una formazione giuridica e credo che si veda. Non ci posso fare niente. è il mio modo di ragionare. Per me si parte dal diritto, che è la cornice, poi all’interno di quella cornice la politica disegna quello che vuole. Purchè non vada fuori.
Il ragionamento di Grillo si pone fuori dalla cornice, perchè chiede al Capo dello Stato di fare una cosa che non ha il potere di fare.