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Risposta a Beppe Grillo

Di Andrea Campilungo (---.---.---.12) 18 giugno 2009 11:28

Caro Damiano,
la invito a tenere i toni bassi come li sto tenendo io.
Non si tratta di quello che dico io o di quello che dice un altro. Si tratta solo di un ragionamento. E dal 1948 in poi il ragionamento dice che un organo della Repubblica ha un potere solo se questo potere glielo riconosce la Costituzione, e non la piazza.
Il Presidente della Repubblica non può decidere, da solo, che una legge è "contro i cittadini". Questo potere non ce l’ha. Lui può solo bloccare, una volta sola, una legge che appare incostituzionale.
In questo caso, c’era una legge A che la corte costituzionale ha bocciato per 4 motivi.
Il Parlamento ha rifatto una legge B, che è uguale alla legge A, ma che ha corretto quei 4 errori.
Visti i poteri che ha, è più che ragionevole che il Presidente della Repubblica firmasse la legge.
Altrimenti sarebbe stato facile dire "ecco, il presidente comunista, noi abbiamo corretto la legge precedente, e lui si inventa dei motivi di incostituzionalità che la corte costituzionale non ha citato". E l’autorevolezza del Capo dello Stato sarebbe andata in frantumi.
Se questa legge è incostituzionale, lo deciderà tra qualche mese la Corte Costituzionale, e non la piazza.
Anche se l’età e il modo di fare non lo danno a vedere, questo Presidente gli attributi ce li ha. Questo è un mio personalissimo parere. Ma ricordo bene cosa è successe nel caso Englaro. Il Governo ha approvato un decreto-legge che bloccava un provvedimento definitivo della Cassazione e ha sfidato il Capo dello Stato a non firmarlo. Beh, io credo che la scelta di non firmare, di fronte ad un Presidente del Consiglio che si ergeva ipocritamente a paladino della vita e della morale cattolica, con un consenso all’epoca altissimo, sia stata una scelta di coraggio. Una scelta che ha difeso la separazione dei poteri nel nostro paese.

Su tutte le altre cose, come il fatto che l’attuale legge elettorale non sia il massimo della vita, siamo assolutamente d’accordo. Ma non è di questo che stiamo parlando...




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