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Le carte truccate della politica

Di Karim METREF (---.---.---.237) 12 giugno 2009 11:38
Karim METREF

Caro Paolo Degregorio, 
Mi piace questo tuo pezzo. Su tante cose siamo sulla stessa linea. Nella mia riflessione sulla democrazia liberale (http://karim-metref.over-blog.org/a...) troverai tanti aspetti, da te citati qua in modo chiaro e conciso.
L’unica cosa che mi vede un po’ perplesso è il modo in cui affronti il tema "Immigrazione". Sia in questo sia nel tuo precedente articolo sulle destre xenofobe, tu lo consideri come "il problema". Fin qua potrei anche essere d’accordo con te. Io stesso che sono immigrato, sono contro chi cerca di descrivere il fenomeno delle migrazioni come una cosa positiva. Non è positiva per niente. E questo lo vado ovunque a sputtare in faccia agli ipocriti del PD e altri "leccaculi" dei padroni che vanno in giro a raccontare che l’imigrazione è buona perchè è una risorsa per l’economia. "Vaffanculo! Non voglio essere una risorsa per la tua economia di merda. Voglio vivere in pace nel mio paese, tra i miei cari." Perchè una donna ukraina dovrebbe lasciare il suo figlio solo per accudire il figlio di una donna italiana che a suo turno non riesce ad acudire il suo perchè ha degli orari impossibili? Perchè un giovane che nasce a Dakar deve avere per unica speranza nella vita, quella di attraversare il deserto a piedi poi il mare su un barcone, per venire a vendere accendini a Borgo Che-ne-so-io? 
Ma quando leggo i tuoi interventi se mi metto nella pelle dell’operaio italiano medio non arrivo al fondo del problema. Se leggo "lassalto della immigrazione", vedo l’immagine di un immigrato con il coltello tra i denti che assalta la nave del mio fragile benessere. L’immigrato non diventa compagno di disgrazia ma fonte del problema. 
Non so se l’intento tuo era questo, ma è questo che ne traggo leggendo il modo in cui ti riferisce al fenomeno immigrazione. 

Considerare chi arriva da te come un fenomeno di disturbo per il tuo piccolo benessere, una minaccia per la tua paga, la tua macchinina, le tue ferie pagate, il tuo appartamentino, il tuo televisore al plasma... è uno sguardo incompleto, miope ed egocentrico. 
Il tuo piccolo benessere era frutto anche del mio malessere. Gli stessi padroni che qui ti davano una buona paga e le ferie pagate, stavano devastando il mio territorio per ormai tre secoli ininterrotti.Se oggi sono qua perché l’hanno voluto loro. A loro servo qua e non più là. Così come a te ti sposteranno ogni volta che ne avranno bisogno. L’unico modo di opporsi a questo uso strumentale degli esseri umani a questa devastazione di tutti i territori, non solo di quelli dei paesi ricchi, è di opporsi tutti insieme. E non di prendersi a botte tra poveri e più poveri.
Siccome tu spieghi bene che le destre da una parte appoggiano i padroni che importano masse di mano d’opera a buon mercato e dall’altra parte usano questo fenomeno per rafforzarsi. Dovresti anche stare attento al tuo linguaggio. Perché è più semplice trovare un capro espiatorio debole che prendersela con i padroni del mondo. E le tue parole potrebbero rafforzare questa tendenza presso il lettore.

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