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Nell’Italia del "G8" stipendi di fame voluti da governi e sindacati

Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.196) 18 maggio 2009 14:59

Dici bene Salvatore, perchè se fosse scoppiata una rivoluzione e qualcuno si fosse ritrovato,lui, con il conto corrente bancario bloccato (come fa Equitalia se non paghi una multa o non puoi tirare fuori 300€ per la tassa sui rifiuti solidi urbani), o cacciato via dalla nazione, fra qualche anno i rivoluzionari sarebbero definiti,nei libri di storia, degli eroi, dei liberatori. Ieri a Report si leggeva che un tale, di cui non ricordo il nome, è stato nominato (per chiamata diretta del sindaco Moratti) responsabile in un ufficio del comune di Milano , anche se era ed è consigliere regionale in Lombardia: nel primo caso prendeva, ricordo bene, 274mila euro l’anno, nel secondo oltre 10mila euro al mese.Certo che devi ribellarti a certe situazioni e ottenere,almeno, due cose, anzi almeno tre: la prima che ci sia lavoro qui,in Italia, senza sovvenzionare chi esternalizza o delocalizza;la seconda è che lo stipendio permetta di vivere più che bene; la terza che non ci siano persone con 3 0 4 stipendi o gettoni, almeno non nel settore pubblico.Mi dirai:ma come si può ottenere questo? anzitutto evitando i ricorsi al Tar che bloccano leggi orientate a impedire i doppi lavori; poi permettendo agli operai di riaprire fabbriche ,che qualcuno ha voluto far chiudere (come il caso di una fabbrica di birra in Friuli (s.e.)), ma anche intervenendo sul costo del lavoro e della previdenza. Certo che quei lavoratori ,che volevano parlare invece di lasciar parlare solo sindacalisti della casta, quelli da 4mila euro al mese tutto pagato, hanno fatto bene e agito secondo coscienza.


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