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Prezzo del
petrolio dimezzato, netto calo dei tassi d’interesse, Euro svalutato e PIL
medio europeo che tende oltre l’1%. Aggiungiamo la straordinaria concomitanza
di Expo e Giubileo e il conto è presto fatto.
Da decenni nessun Premier
italiano ha mai avuto tanto vento in poppa per rilanciare il paese.
Ecco i fatti.
Nel 2014, una volta spanti (spesi) gli 80 euro in vista delle elezioni di
maggio, l’attuale governo ha inanellato una sequela di tagli, tasse e ticket.
Nel
2015 le prospettive non promettono granché di meglio. C’è solo da essere soddisfatti (e fiduciosi) nell’ascoltare che
non ci saranno altri tagli e tasse per i cittadini.
Questa volta, parola del premier
RENZI, arma vincente sarà una “fantomatica” spending review con cui risparmiare
perlomeno 10 miliardi. Frutto di dimagrimento (?) della macchina pubblica, di
“sacrifici fatti dai politici” e di “poltrone saltate” nei CdA.
Tutto
all’insegna della volta buona.
Postilla.
Subito dopo il DEF viene maggio, mese
di elezioni. Poi arriverà settembre che è mese da Legge di Stabilità. Un “tracciato”
affatto nuovo.
Governare non è la replica di performance da teatrino di
Pantomima e Rimpiattino …